Obbligazioni e minusvalenze

Obbligazioni e minusvalenze
Obbligazioni e minusvalenze
Se hai minusvalenze in scadenza nel 2027, l’idea di compensarle con strumenti obbligazionari va valutata con attenzione. Non tutte le obbligazioni permettono infatti di sfruttare al meglio il credito fiscale accumulato. Ad esempio, gli zero coupon bond non sono particolarmente adatti a questo scopo: la loro tassazione è complessa e distingue tra redditi da capitale (non compensabili con le minus) e redditi diversi (compensabili). In pratica, solo una parte dell’eventuale guadagno può essere usata per abbattere le minusvalenze, mentre l’altra rimane tassata senza possibilità di compensazione. Le cedole sono redditi da capitale, che non possono essere compensati con le minus. Dunque, se si vuole investire in obbligazioni per recuperare le minus, bisogna fare attenzione. L’unica parte compensabile è il guadagno derivante dalla differenza tra prezzo di rimborso e prezzo di acquisto. Per cui, le obbligazioni da usare devono essere quelle con prezzi bassi e quindi cedole molto, molto basse per massimizzare l’effetto fiscale. La scelta dei bond deve però seguire sempre una logica di portafoglio: scadenza e quota da destinare. Ad esempio, se si deve investire con scadenza entro il 2027, bisogna prima valutare se questa scadenza è compatibile con la strategia di portafoglio e se quanto bisogna investire per recuperare le minus è coerente con il peso presente in portafoglio. Questo perché l’ottimizzazione fiscale è utile e partecipa all’ottimizzazione del rendimento del portafoglio, ma se si “sacrifica” l’ottimizzazione in termini di rischio/rendimento solo per recuperare le minus, si rischia di peggiorare il rendimento complessivo del portafoglio. In altri termini, si rischia di recuperare la minus ma il guadagno più basso sull’intero portafoglio determina una situazione peggiore rispetto a quella in cui non si sarebbero recuperate le minus (in tutto o solo in parte). Questo è dovuto al fatto che se si ragiona su scadenze ravvicinate, i rendimenti in euro possono essere bassi e ciò genera due effetti: si abbassa il rendimento totale del portafoglio (non è detto che il recupero della minus, aumentando di fatto il rendimento netto del bond, sia tale da renderlo interessante e allineato a quello dei bond con scadenze più lunghe). Secondo: con un rendimento a scadenza basso, potrebbe essere necessario investire grandi cifre, ricadendo nel problema visto in precedenza.
Solo se vengono soddisfatte le logiche di portafoglio, peso nel patrimonio e scadenza, allora si possono scegliere le obbligazioni in euro, perché quelle in valuta estera espongono al rischio cambio e non consentono di conoscere a priori, con certezza, quanto si potrà compensare. Addirittura potrebbe anche risultare in perdita se la valuta su cui si è investito si è deprezzata.
VALUTA ANCHE I CERTIFICATE
In combinazione o in sostituzione delle obbligazioni, si possono usare i certificate di investimento. I certificate di investimento sono strumenti molto più indicati, poiché generano redditi diversi, compensabili con minusvalenze. Non solo le plusvalenze da vendita o rimborso, ma anche le cedole condizionate e quelle incondizionate su certificate a capitale non garantito rientrano in questa categoria.
Punti di attenzione:
Bisogna però fare attenzione a non esporsi troppo anche con i certificate (stesso ragionamento visto con le obbligazioni). Se bisogna investire un capitale eccessivo, allora si può pensare di usare la tecnica del procrastinare le minusvalenze, sempre che sia possibile in base a come opera la banca. Se ti interessa approfondire il tema della compensazione delle minus, puoi leggere una serie di articoli che trovi qui.
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