Certificate e minusvalenze? Ecco l'aspetto veramente fondamentale

Certificate e compensazione
Certificate e compensazione
A livello operativo abbiamo esposto i diversi scenari in cui puoi trovarti con le tue minusvalenze e abbiamo anche cercato di darti le indicazioni pratiche per poter compensare (trovi tutto qui, qui e qui). Cerchiamo quindi di tirare le conclusioni di quanto detto nella rassegna dei nostri articoli.
Per poter sfruttare nel miglior modo possibile i certificati per compensare le tue minusvalenze bisogna fare attenzione e avere ben in mente un aspetto fondamentale: i certificati si presentano come prodotti tra i più efficienti in assoluto presenti tra i prodotti sul mercato grazie alla possibilità di compensare anche le cedole. Avere questa caratteristica, però, non ti consente automaticamente di compensare le tue minusvalenze acquistando un qualunque certificato. La scelta va ponderata e selezionata: i certificati vanno scelti con criterio. Noi, attraverso i nostri consigli, cerchiamo sempre di indicare prodotti da acquistare che siano utili sia in termini di investimento, sia in termini di compensazione delle minus.
Il problema è che ogni investitore ha una sua situazione personale. È necessario quindi, prima di tutto, per utilizzare al meglio i nostri consigli, ricordarsi un aspetto fondamentale: avere ben chiara l’operatività della propria banca. Se non lo sai, chiedi alla banca in modo tale da avere conferma di come opera (compensazione immediata o a scadenza). In base a questo puoi allora valutare uno degli scenari che ti abbiamo esposto nelle analisi precedenti, che trovi linkate poco sopra. Fatto questo, in base alle indicazioni che trovi in quelle linee guida, ogni volta puoi scegliere nella maniera più corretta i certificati che ti consigliamo e non prenderne altri, perché non sono adatti alla tua situazione.
Detto questo, bisogna ricordarsi che per riuscire a sfruttare al 100% le proprie minusvalenze, e quindi non perdere neanche 1 € di credito fiscale, c’è una cosa fondamentale: pianificare e programmare. È molto importante conoscere sicuramente l’operatività della propria banca, ma è ancora più importante pianificare.
Se hai avuto già modo di leggere le nostre analisi, o ancora non l’hai fatto, ti renderai conto di una cosa: ridursi all’ultimo momento per compensare le minusvalenze è la cosa più sbagliata da fare, perché ti mette con le spalle al muro e potresti essere costretto a optare per soluzioni poco convenienti o, alla peggio, perdere le minusvalenze.
Le minusvalenze, nel momento in cui si generano, possono essere compensate entro i quattro anni successivi. Ricordati che si calcolano su base di anno solare. Questo significa che, se generi una minusvalenza ad agosto 2025, avrai tempo fino al 31/12/2029 per compensarla. Se la generi a gennaio 2025, scade sempre il 31 dicembre 2029: in quel caso avrai avuto quasi 5 anni (poco meno), non solo 4. Generata ad agosto, avrai i quattro anni pieni (2026, 2027, 2028, 2029) più i restanti mesi del 2025. Dunque, puoi avere un orizzonte temporale minimo di 4 anni ma che può arrivare a circa 4 anni e 11 mesi, quindi quasi 5: un orizzonte temporale interessante, già di medio periodo.
Questo ti consente, se appena hai generato una minusvalenza inizi subito a investire (o se gli investimenti successivi li fai tenendo conto della strategia di portafoglio e anche della volontà di recuperare le minusvalenze), di avere molte possibilità. Con un orizzonte temporale di almeno quattro anni, diventa ininfluente l’operatività della banca (che compensi subito o a scadenza i certificati e le loro cedole). Acquistando un certificato che scade entro il 31/12/2029, con una minus generata nel 2025, l’incasso delle cedole verrà poi compensato a scadenza, ma intanto non le hai perse. Puoi anche guardare ai certificati in combinazione con le obbligazioni, acquistando obbligazioni con cedole molto basse, rasenti allo zero, e con prezzo più basso. Su un orizzonte temporale di 4-5 anni i rendimenti sono più alti rispetto a quelli delle obbligazioni a breve scadenza: questo significa che puoi compensare più facilmente, cioè investendo di meno.
Dunque, se dovessimo rispondere alla domanda “come faccio a compensare e non perdere nemmeno una minusvalenza?”, la prima risposta è questa: pianifica e programma. Non ridurti all’ultimo momento. Non appena generi una minusvalenza, reinvesti i soldi pensando alla compensazione delle minus stesse, scegliendo però sempre tra le soluzioni che ti consigliamo nel portafoglio. In questo modo sei in grado di continuare a seguire la strategia di portafoglio, massimizzando il rapporto rischio/rendimento e, allo stesso tempo, compensando in maniera efficiente le tue minus. Facendo questo aumenti anche il rendimento netto degli investimenti che fai per recuperare le minus, perché non paghi tasse. Come vedi, è fondamentale ricordarsi questo aspetto.
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