Floating rate

Che cosa significa floating rate?

Con il termine floating rate - in italiano tasso variabile - si indica un tasso di interesse che non rimane fisso nel tempo, ma viene periodicamente aggiornato in base all’andamento di un parametro di riferimento, chiamato indice o benchmark.

Nell’ambito degli investimenti, il floating rate si ritrova spesso nelle obbligazioni e in alcuni strumenti finanziari strutturati, ma può essere presente anche in altre forme di prodotti. Nel caso delle obbligazioni la cedola che l’investitore riceve non è costante, ma viene ricalcolata a intervalli prefissati aggiungendo uno spread – un margine fisso stabilito al momento dell’emissione – al valore assunto dal parametro di riferimento. Gli indici più usati sono i tassi interbancari (come Euribor in Europa o SOFR negli Stati Uniti), che riflettono le condizioni del mercato monetario.

Nei mutui a tasso variabile, il floating rate funziona in modo analogo: la rata periodica viene calcolata sulla base di un indice di riferimento (per esempio l’Euribor) più uno spread deciso dalla banca. In questo modo, l’importo della rata può crescere o diminuire nel tempo in funzione dell’andamento dei tassi di mercato.

Il floating rate è quindi un meccanismo di determinazione del tasso d’interesse legato all’andamento dei tassi di mercato, che rende variabili e meno prevedibili sia i flussi di interesse degli investimenti sia l’importo delle rate dei finanziamenti. Non si tratta di un aspetto positivo o negativo in assoluto, ma di una caratteristica che offre opportunità e rischi diversi rispetto a un tasso fisso.

Per saperne di più, ti consigliamo di consultare la voce di glossario tasso variabile.