Quota 100 va in pensione
Pensione
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Con la fine del 2021 Quota 100 andrà in pensione e al suo posto, ma solo per il 2022, ci sarà Quota 102. Si tratta di un’opzione di pensione anticipata che funzionerà come il suo predecessore: 102 è la somma di età anagrafica e di anni di contributi versati necessari per accedere alla pensione. Serviranno come minimo 64 anni di età e 38 di contributi. Dunque, se per esempio si hanno 65 anni di età e 37 anni di contributi, pur facendo la somma 102 non si potrà sfruttare questa possibilità. Come detto, è però un’opzione che potrà sfruttare solo chi raggiunge i requisiti richiesti solamente nel 2022. E dopo? Al momento non si sa. Il governo ha rimandato al 2022 una revisione più generale dell’attuale sistema pensionistico.
Ma tra quota 100 e 102 chi consente di avere una pensione migliore? A parità di anni di contributi versati, stessa carriera – stesso stipendio e stessa crescita nel tempo – e quindi di uno stesso montante contributivo finale, quota 102 paga delle pensioni un po’ più alte. Attenzione: si tratta di un 4% circa in più, quindi di certo non possiamo definirle pensioni più “ricche”. Perché? A parità di montante contributivo finale, chi ha raggiunto 38 anni di contributi va in pensione a 64 anni, due anni dopo dei 62 di quota 100. Significa che la pensione dovrà essere pagata per due anni in meno. Dunque, quel montante pensionistico viene diviso per un numero più piccolo e questo consente di avere un assegno pensionistico un po’ più alto.
Trattandosi sempre di pensione anticipata, anche l’assegno che si avrà con Quota 102 sarà più basso di quello che si potrebbe avere con la pensione di vecchiaia – i motivi li abbiamo spiegati su AF 1439. In media, chi la sfrutterà nel 2022, avrà una pensione di circa il 15% più bassa rispetto a quella di vecchiaia – attenzione sono sempre stime e dati medi, vedi a lato. Già così la decurtazione è rilevante, se poi si pensa a quanto si sarebbe potuto avere come stipendio lavorando fino all’età della pensione di vecchiaia, il taglio è ancora più consistente. La pensione percepita con Quota 102 è, in media, il 25% in meno dell’ultimo stipendio percepito. Puoi ben comprendere come la scelta di andare in pensione prima del tempo deve avvenire in modo consapevole: rinunciare ad anni di lavoro, per godersi un meritato riposo, ha come rovescio della medaglia quello di avere un assegno pensionistico (ancora) più magro. Bisogna dunque rinunciare? No. Se il tuo obiettivo è non attendere l’età della pensione di vecchiaia, allora devi iniziare il prima possibile a risparmiare per raggiungere questo tuo obiettivo e finanziarti un’uscita anticipata dal lavoro. Il modo corretto sono i fondi pensione: il nostro sito ha una sezione dedicata a questi prodotti e a come sfruttarli al meglio: www.altroconsumo.it/finanza/risparmiare/fondi-pensione.
Ricorda sempre che i dati sull’ammontare della pensione che ti riportiamo sono stime. Per conoscere quanto avrai di pensione, di vecchiaia piuttosto che anticipata, devi sempre rifarti alla tua posizione personale, perché sull’ammontare della pensione incidono non solo gli anni di contributi versati, l’età, ma anche come è cresciuto il tuo stipendio…