Garantirti la vecchiaia grazie alle Poste

Pensione con le Poste
Pensione con le Poste
Te lo ripetiamo spesso sia sul sito, sia sulla rivista: l’integrazione della pensione pubblica è un’esigenza concreta, dato che in futuro gli assegni saranno piuttosto bassi e tutti, senza eccezione, avranno bisogno di un’integrazione per mantenere un tenore di vita accettabile.
Il Buono Soluzione Futuro è collocato da Poste italiane, ma garantito da Cassa Depositi e prestiti, come tutti i Buoni Postali.
Tra le caratteristiche positive con cui viene presentato il Buono Soluzione Futuro viene indicata l’esenzione dalle imposte di successione e una tassazione favorevole (12,5%) dei rendimenti, la stessa applicata a tutti i buoni postali.
Il bollo di legge (0,2% se il montante finale supera i 5.000 euro) grava anche su questo Buono Postale.
Visto in quest’ottica, il Buono Soluzione Futuro, che promette di darti una rendita mensile a partire dai 65 anni di età, potrebbe sembrarti una interessante soluzione al problema. Non prevede costi di sottoscrizione, né di mantenimento, né ti chiede il pagamento di altre commissioni. La sottoscrizione è semplice: puoi farlo anche dal tuo divano, se possiedi un libretto postale Smart, oppure puoi recarti in uno dei circa 13.000 sportelli postali sparsi in tutt’Italia. Puoi sottoscriverlo a partire da 50 euro, puoi chiederne il rimborso in ogni momento, paghi il bollo di legge solo in determinate circostanze – vedi più avanti.
Qualche tempo fa ti abbiamo parlato di un’offerta Supersmart di Poste destinata ai pensionati: lo trovi qui https://www.altroconsumo.it/investi/risparmiare/prodotti-postali/analisis/2023/11/supersmart-pensionati.
Il Buono Soluzione Futuro è davvero la svolta per la tua pensione? Iniziamo col dire che, nonostante il prodotto abbia delle caratteristiche positive proprie dei buoni postali e che ti abbiamo elencato prima, non è un prodotto inclusivo. Ci sono, infatti, delle limitazioni d’età: puoi sottoscriverlo solo se rientri nella fascia compresa tra i 40 e i 54 anni. Se sei più giovane, o più anziano, sei escluso. Inoltre, la rendita - se ti troverai nelle condizioni di averla, come vedremo più avanti nel testo - ti verrà erogata dai 65 anni compiuti agli 80 e non oltre. Possiamo, quindi, considerarla una “rendita a tempo”, che potrebbe terminare proprio in quegli anni della vecchiaia in cui potresti avere più necessità economiche per far fronte, per esempio, a spese sanitarie.
Il rendimento potenziale giustifica quella che potrebbe essere considerata una “penalizzazione”? Il rendimento minimo annuo lordo che otterrai in fase di distribuzione della rendita, nell’ipotesi per te più favorevole (lo sottoscrivi a 40 anni e lo tieni fino al compimento dei 65) è pari al 3,5% lordo annuo (3,19% netto); non è un rendimento da capogiro, è pari a quello riconosciuto, oggi, dal Buono Postale ordinario, che possono sottoscrivere tutti, a ogni età, e che dura 20 anni (meno quindi del Buono Soluzione Futuro se chi lo sottoscrive ha meno di 45 anni); nell’ipotesi meno favorevole, invece, avrai il 3% lordo annuo (2,67% netto). Va comunque sottolineato che questi sono i rendimenti minimi garantiti: il sottoscrittore riceverà il più alto fra il minimo e il tasso di inflazione europea. Dato che il periodo di detenzione piuttosto lungo, non è improbabile che quest’ultima nel tempo aumenti. Hai anche la possibilità di chiedere il rimborso del buono in ogni momento: se lo fai prima di compiere 65 anni, però, potrai avere un rendimento netto annuo massimo dello 0,75% lordo annuo (0,66% netto), praticamente, ai tassi attuali, una miseria.
Inoltre, la promessa di una rendita mensile, corrisposta dai 65 anni e fino agli 80, si concretizza solo se il montante accumulato dal tuo Buono Soluzione Futuro (cifra investita più interessi) riuscirà a darti una rendita di almeno 50 euro mensili per tutte e 180 rate previste dalla fase di rendita. È vero, quindi, che puoi sottoscrivere il Buono Soluzione Futuro a partire da 50 euro, ma un investimento così contenuto non ti garantirà di avere, all’età giusta, la rendita: se quest’ultima è l’obiettivo del tuo investimento, devi investire nel buono una cifra decisamente più alta. Facciamo qualche esempio per capire meglio di che rendita stiamo parlando: se sottoscrivi oggi il Buono Soluzione Futuro per 20.000 euro – una cifra non esattamente popolare - e hai tra i 54 anni e 6 mesi e i 55 non compiuti, ti darà una rendita mensile minima pari a 184 euro, se hai oggi 40 anni, investendo la stessa cifra potrai avere, a scadenza, una rendita minima mensile netta di 304 euro, che ti verranno pagati mensilmente il giorno del tuo compleanno per 15 anni. Cosa succede invece se non riesci ad accumulare una cifra tale da garantirti la rendita? In questo caso, sempre a scadenza, ti verrà restituito il montante accumulato in un’unica soluzione, così come, nell’ipotesi di premorienza del sottoscrittore del buono, l’intero importo verrà erogato agli eredi.
Il Buono Soluzione Futuro non è il primo esperimento di Poste e CDP in tema di previdenza complementare. Già in passato, con Buono Obiettivo 65, era stato proposto un prodotto simile (qui te ne abbiamo parlato più diffusamente). Quest’ultimo, però, si poteva sottoscrivere dai 18 anni e il rendimento era indicizzato all’inflazione italiana, storicamente più alta rispetto a quella europea del Buono Soluzione Futuro.
Il Buono Soluzione Futuro ha certamente caratteristiche positive (bassi costi, facilità di sottoscrizione, importo molto contenuto…) come detto prima. Ci sono anche aspetti meno positivi: non è un prodotto inclusivo, perché la sottoscrizione è riservata a una fascia d’età tutto sommato non così ampia. E se ne fai parte, è chiaramente più conveniente la sottoscrizione per i più giovani, meno per chi ha qualche anno in più. Inoltre, la rendita verrà erogata per un numero limitato di anni e se non puoi mantenere vincolato il tuo denaro fino al compimento dei 65 anni, i rendimenti che ti verranno riconosciuti sono davvero bassissimi. Secondo noi, il Buono Soluzione Futuro non può sostituire l’adesione al fondo pensione, che, va detto, offre anche dei vantaggi superiori, a partire da quello fiscale nella fase di accumulo, al contributo del datore di lavoro per i fondi di categoria, alla possibilità di scegliere l’erogazione di una rendita con caratteristiche per cui hai facoltà di scelta, ecc… possibilità che, nel caso del Buono Soluzione Futuro, non ci sono. Al limite, se nonostante quanto detto fin qui vuoi sottoscriverlo lo stesso, può integrarlo in una strategia pensionistica e d’investimento già esistente. Ma, se devi fare una scelta tra i due prodotti, quello delle Poste e il fondo pensione, preferisci comunque il fondo pensione.
Il tema pensionistico è così importante per noi da avergli dedicato una sezione del nostro sito, che trovi qui in cui puoi capire come affrontare il problema pensionistico, valutare qual è il tuo fondo pensione di categoria, qual è il migliore, quanto devi versare nel fondo per avere una giusta integrazione della pensione statale e via dicendo.
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