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Altroconsumo Festival, il dibattito: da €-Medicine a We-Medicine
24 mag 2015In Italia è radicato un sistema sanitario ospedale-centrico, ma esso garantisce davvero la nostra salute? Le risposte ai bisogni di salute cercate in Rete sono davvero affidabili? E poi, tutti gli esami diagnostici e i farmaci che ci vengono prescritti sono effettivamente necessari o possono addirittura avere ripercussioni sulla nostra salute? Questi sono solo alcuni dei quesiti a cui si è cercato di dare una risposta chiara ed efficace nel corso del dibattito Da €-Medicine a We-Medicine, svoltosi questa mattina in Piazza Municipio, in occasione del Festival di Altroconsumo a Ferrara, che ha visto la partecipazione di Franca Braga di Altroconsumo Nino Cartabellotta di GIMBE, Sandra Vernero di Slow Medicine, Alberto Donzelli della Fondazione Allineare Sanità e Salute e del filosofo e storico della medicina Gilberto Corbellini.
A fronte del costante incremento del mercato dei farmaci a livello mondiale, addirittura raddoppiato negli ultimi 10 anni nonostante la crisi economica, e i numerosi scandali sulla pelle dei pazienti (basti pensare al caso Stamina), è un dato di fatto come oggi i cittadini italiani si trovino quotidianamente ad affrontare numerose criticità legate alla propria salute. Dai tempi d’attesa infiniti per effettuare un esame diagnostico alla mancanza di reperibilità di farmaci salvavita nelle farmacie, dalla sostanziale mancanza di comunicazione medico-paziente, fino alla pericolosa diffusione via web di informazioni prive di evidenze scientifiche (si pensi soltanto alla polemica sulla sicurezza ed efficacia del vaccino tri-valente per i bambini). Uno scenario davvero poco rassicurante per un Paese che vanta uno dei migliori sistemi sanitari a livello mondiale, per cui si spendono 110 miliardi di Euro all’anno e che è stato studiato anche dagli esperti americani come modello per la cosiddetta ‘Obama Care’.
Dalla situazione attuale, fatta di sprechi, inefficienze, frodi e diseguaglianze inaccettabili, una sanità più etica e giusta per tutti è comunque possibile. A iniziare, come è stato evidenziato nel corso del dibattito, da una nuova alleanza medico-paziente, che si fondi non soltanto sulla fiducia, ma su uno scambio di informazioni chiaro ed efficace sul proprio stato di salute o sulla necessità di effettuare accertamenti diagnostici o accedere a trattamenti. Una medicina più equa, fondata davvero sulla promozione della salute dei cittadini e tarata sugli effettivi bisogni del paziente, che sia preventiva e non difensiva e più rispettosa delle risorse. Altrettanto fondamentale è anche insegnare ai cittadini a selezionare le fonti di informazioni sulla salute, soprattutto sul web. Se si pensa che, a livello mondiale, soltanto il 5% delle pubblicazioni scientifiche è effettivamente suffragato da evidenze di buona qualità, si può capire quanto sia importante fornire ai cittadini strumenti per orientarsi correttamente nella proprio percorso di e-health, contribuendo così a disinnescare pericolosi processi di autoinganno. Per questo, Altroconsumo e Slow Medicine hanno annunciato la prossima realizzazione congiunta di un elenco di fonti attendibili scientificamente, consultabili online, per una corretta informazione sulla salute.