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Il Cairo brucia

Data di pubblicazione  31 gennaio 2011
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Dopo Algeria e Tunisia ora anche l'Egitto è in fiamme e disordini ci sono stati pure in Yemen. Siamo alla vigilia di rivoluzioni in tutto il mondo arabo? Ci sarà un blocco di Suez che scatenerà rincari sulle importazioni? Le rivolte arriveranno ai Paesi produttori di petrolio?
Dopo Algeria e Tunisia ora anche l'Egitto è in fiamme e disordini ci sono stati pure in Yemen. Siamo alla vigilia di rivoluzioni in tutto il mondo arabo? Ci sarà un blocco di Suez che scatenerà rincari sulle importazioni? Le rivolte arriveranno ai Paesi produttori di petrolio? Torneremo a parlarne già in settimana su www.altroconsumo.it/finanza. Per chi non vuole correre assolutamente rischi, la soluzione migliore è acquistare un supersicuro titolo di Stato tedesco, come ad esempio il Bund 4,25% 4/7/18 (prezzo: 108,7). Ma torniamo alla crisi attuale: la causa scatenante è stata l'elevato prezzo di beni di prima necessità come il pane. Le materie prime agricole sono in fermento: nel 2010, ad esempio, il prezzo dello zucchero è raddoppiato (vedi grafico), così come ha corso quello del grano. La tendenza di lungo periodo (sulla scia di elevati consumi nei Paesi emergenti), secondo PotashCorp (il primo produttore al mondo di fertilizzanti) è di prezzi agricoli ancora in rialzo. Per sapere come andranno da qui a qualche mese molto dipende, invece, dal raccolto 2011 (su cui le previsioni si affineranno in primavera), ma è interessante notare come alcuni Paesi (tra cui l'Algeria) stiano acquistando già ora grandi quantità di grano, nonostante prezzi elevati, segno che si attendono che resterà caro. Può un piccolo risparmiatore investirci? Sì, ad esempio acquistando l'Etc Wheat Etfs sulla farina (2 euro, quotato a Milano). Attenzione, però, che i prezzi dei beni agricoli sono ballerini perché fortemente influenzati dagli agenti atmosferici: il rischio di farsi male è forte.