News L'opinione

Kalispera!

Data di pubblicazione  24 gennaio 2011
Tempo di lettura: ##TIME## minuti

condividi questo articolo

La crisi greca oramai non fa quasi più notizia, eppure le emissioni di Atene sono nei portafogli delle banche europee, pronte ad esplodere come una bomba a orologeria.

La crisi greca oramai non fa quasi più notizia, eppure le emissioni di Atene sono nei portafogli delle banche europee, pronte ad esplodere come una bomba a orologeria. In Germania sono più attenti al problema e sulla stampa locale sono emerse voci e smentite sia di una ristrutturazione del debito ellenico, sia di un finanziamento alla Grecia da parte del fondo europeo salvastati perché si riacquisti i titoli in circolazione e dia un freno alla paura dilagante. Fatto sta che in questi giorni il titolo trentennale greco Hellas 4,6% 20/9/40 quota intorno a un prezzo di 58 (spese di acquisto incluse). Il che significa un rendimento lordo del 7,5% netto annuo per circa 29 anni filati. Non male, no? Vabbé, direte, è perché la Grecia da qui al 2040 è destinata a fallire! Può essere. Il rendimento contempla una possibile, ma non certa, ristrutturazione del debito dello Stato greco. Poniamo che la Grecia decida di pagare solo il 70% delle cedole e del capitale – l’ipotesi che tra le tante ci pare la più praticabile – il rendimento del titolo trentennale al prezzo attuale di 58 scivolerebbe al 5,1% netto. Siamo ancora sopra il 4,7% offerto dai sicuri titoli di Stato italiano. E se la Grecia tagliasse del 45% in linea con la media dei fallimenti degli ultimi anni (vedi il grafico qui sotto)? Il rendimento sarebbe il 3,7% netto: comunque sempre più di un bund tedesco di pari durata che dà il 3% netto. Solo nel caso di un taglio come quello argentino – quasi il 70% – il rendimento scenderebbe sotto l'1% netto. Sei tentato dai titoli di Stato greci? Vota al nostro sondaggio su questo sito. 

PICCOLA STORIA DEGLI STATI INSOLVENTI

 

 

Ecco l'importo dei tagli operati da Stati nel ripagare i debiti nel corso degli ultimi anni in cui Russia (nel '98) e Argentina (2001) fanno da padrone. La linea indica il dato medio.