Il peso del vento
Data di pubblicazione 07 marzo 2011
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Le parole pesano come macigni: basta che la Banca centrale europea (Bce) anziché dire che i tassi risultano adeguati come fece a febbraio, parli della necessità di una forte vigilanza sui rischi del carovita, come ha fatto settimana scorsa, ed ecco che gli ingranaggi del mondo si mettono in moto.
Le parole pesano come macigni: basta che la Banca centrale europea (Bce) anziché dire che i tassi risultano adeguati come fece a febbraio, parli della necessità di una forte vigilanza sui rischi del carovita, come ha fatto settimana scorsa, ed ecco che gli ingranaggi del mondo si mettono in moto. Piano piano, ma facendo molto rumore, la giostra si avvia. L'assunto è che la Bce potrebbe alzare i tassi già da aprile, anziché a fine anno come ritenuto finora. Morale l'euro si è subito rafforzato rispetto al dollaro americano (vedi articolo in basso a destra) attraendo capitali con la golosa prospettiva di rendimenti più elevati in Europa rispetto agli Stati Uniti. Ma a fronte di tanti automatismi restano importanti domande sul piatto. Un rialzo dei tassi non penalizzerà Paesi superindebitati (o dai cittadini superindebitati) come Spagna e Portogallo? Non darà un colpo di grazia alla Grecia e all'Irlanda? E poi siamo davvero sicuri che questa manovra riesca a tenere a bada un carovita che galoppa soprattutto a causa del petrolio? Noi vi ribadiamo il nostro consiglio (vedi Soldi Sette n° 922) di crearvi un portafoglio di obbligazioni in euro mescolando titoli a 7 anni con una buona dose di conti di deposito, così da poter affrontare con minor rischio eventuali rialzi dei tassi a breve. Inoltre vi suggeriamo di tenervi pronti e, non appena vi sarà il rialzo, di chiedere alla vostra banca di adeguare i tassi che vi offre sul conto corrente. Se avete un mutuo l'adeguamento è, infatti, automatico, se, però, siete creditori della banca non c'è alcun automatismo e vi toccherà, quindi, insistere.