News
L'opinione
Abbiamo incontrato la Covip
Data di pubblicazione
25 maggio 2011
Tempo di lettura: ##TIME## minuti
condividi questo articolo
Oggi a Roma abbiamo partecipato a un incontro con la Covip sul tema della previdenza integrativa. Tre gli argomenti trattati nel convegno: Contesto economico e prospettive per l'equilibrio dei conti previdenziali; Attività di vigilanza sui fondi pensione; Adesioni alla previdenza complementare.
Oggi a Roma abbiamo partecipato a un incontro con la Covip sul tema della previdenza integrativa. Tre gli argomenti trattati nel convegno: Contesto economico e prospettive per l'equilibrio dei conti previdenziali; Attività di vigilanza sui fondi pensione; Adesioni alla previdenza complementare. La conclusione è che 85 miliardi di risparmio previdenziale, spalmati su 5,3 milioni di aderenti ai fondi pensione, sono solo apparentemente una cifra elevata. Si tratta infatti mediamente di 16.000 euro a testa capaci di generare rendite integrative lorde mediamente nell'ordine di 800 euro... l'anno, sessanta euro al mese compresa la tredicesima. Il che ci convince sempre più nell'idea che il governo dovrebbe facilitare ulteriormente la previdenza complementare, includendovi anche la possibilità di sconti fiscali per gli investimenti previdenziali fai da te. Di seguito vi riportiamo per ogni punto i temi trattati nella discussione.
1° punto: Contesto economico e prospettive per l'equilibrio dei conti previdenziali
Emerge la convinzione che per conciliare l’adeguatezza delle prestazioni con la sostenibilità della spesa risulta indispensabile intervenire sull’età di pensionamento e sul periodo contributivo necessario per acquisire il diritto alla pensione. Questo a causa di diversi elementi:
- L’allungamento della speranza di vita e il conseguente ampliamento del periodo di erogazione delle prestazioni;
- Il rallentamento della crescita economica, che ha frenato l’espansione della massa contributiva;
- Le difficili condizioni in cui versano, pressoché ovunque, le finanze pubbliche.
2° punto: l'attività di vigilanza
- Nel corso dell’anno, in presenza di fondi con livelli di adesione e contribuzione non adeguati alla sostenibilità dell’iniziativa previdenziale, la Covip ha operato per favorirne la confluenza in fondi di maggiori dimensioni. Alcune operazioni sono state concluse (vedi previprof, artifond e telemaco confluiti in FonTe); altre sono in corso di definizione. Occorre continuare in questa direzione.
- Nell’azione di vigilanza sono state individuate carenze di tipo organizzativo, in buona parte riconducibili a una non chiara ripartizione dei ruoli e delle responsabilità dei vari organi; la Covip è intervenuta per delineare ambiti di competenza che non dessero luogo a sovrapposizioni e/o ambiguità nell’individuazione dei poteri-doveri.
- In materia di politica di investimento il contenuto dei documenti elaborati dai fondi risulta spesso generico e incompleto, anche per la limitata attenzione dedicata dai consigli di amministrazione alle scelte da effettuare.
- Al fine di favorire la redditività, la Covip sta collaborando con il Ministero dell’economia e delle finanze con l’obiettivo di ampliare la gamma degli strumenti finanziari in cui i fondi possono investire i mezzi amministrati, contenendo nel contempo il rischio.
- Un impegno oneroso per la vigilanza ha riguardato i ritardi riscontrati in tema di liquidazione delle prestazioni, trasferimenti fra fondi delle posizioni accumulate, anticipazioni.
3° punto: le adesioni
- Alla fine del 2010 le adesioni ammontavano a 5,3 milioni di unità, pari solamente al 23 per cento della platea di riferimento. Rispetto all’anno precedente e al netto delle uscite, si registra una crescita del 4,3 per cento. I nuovi iscritti sono stati circa 380 mila. Nel primo trimestre di quest’anno le adesioni sono cresciute dell’1,3 per cento.
- I fondi pensione negoziali rimangono la forma pensionistica con il maggior numero di iscritti, poco più di due milioni, in prevalenza lavoratori dipendenti del settore privato; con oltre 1 milione e 100 mila iscritti seguono i piani pensionistici individuali (PIP); ai fondi aperti aderiscono circa 850 mila persone.
- La flessione dei redditi delle famiglie causa crisi economica, ha determinato un aumento delle sospensioni dei versamenti contributivi: dalle 840 mila del 2009 a un milione alla fine del 2010; di queste 170 mila (140 mila nel 2009) riguardano titolari di posizioni nulle o irrisorie. Fondi aperti e PIP registrano larga parte delle sospensioni.
- Alla fine del 2010 le risorse patrimoniali delle forme pensionistiche complementari superavano 83 miliardi di euro, con un incremento, rispetto al 2009, del 13 per cento; esse erano costituite per il 57 per cento da certificati di debito (l’80 per cento titoli di Stato).
- Le difficoltà degli ultimi anni hanno inciso non soltanto sulle adesioni ma anche sulla regolarità della contribuzione. Sono in crescita le omissioni contributive da parte dei datori di lavoro; il mancato versamento riguarda non solo il contributo del datore di lavoro ma anche quello del lavoratore e il TFR.