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Catene, catene, catene...

Data di pubblicazione  06 giugno 2011
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No, non è la parodia di una vecchia canzone di Mina, ma è proprio la situazione in cui finisce per trovarsi chi si lascia allettare da un prodotto vincolato. Il che, se vogliamo non è strano: vuoi un rendimento maggiore? Almeno garantiscimi che tieni il mio prodotto in portafoglio in tasca per un po'.
No, non è la parodia di una vecchia canzone di Mina, ma è proprio la situazione in cui finisce per trovarsi chi si lascia allettare da un prodotto vincolato. Il che, se vogliamo non è strano: vuoi un rendimento maggiore? Almeno garantiscimi che tieni il mio prodotto in portafoglio in tasca per un po'. Nessuno fin qui si è mai scandalizzato per questo scambio di favori. Però, a ben vedere, nelle ultime settimane abbiamo proprio assistito a un boom di questi prodotti vincolati. Non solo nel senso che ne sono arrivati di nuovi (vedi il caso di Mediolanum, ma anche la nuova scadenza vincolata di Rendimax a due anni), ma anche nel senso che i vincolati vedono oggi rendimenti abbastanza competitivi. Come mai? La realtà sta intorno a noi, al supermercato, come alla pompa di benzina: il carovita. No, le banche non hanno nessuna intenzione di farcelo recuperare, ma siccome con l'inflazione europea al 2,7% annuo siamo ben sopra l'obiettivo europeo del 2%, tutti si attendono che presto o tardi (ma non troppo tardi) la Banca centrale europea farà tirar la cinghia al credito e alzerà i tassi, con ricadute a catena per tutti. Quindi se io ti vincolo oggi, evito poi di doverti rendere partecipe domani fin da subito dei rialzi che bene o male sarò costretto a fare. Almeno se tutto va secondo le attese, perché se l'aumento dei tassi dovesse tardare o rivelarsi modesto, allora la scelta di un conto vincolato potrebbe essere premiata.