Queste le parole che temiamo di sentir dire al governo in tema di manovre. Quella da 54 miliardi appena varata rischia, infatti, di non bastare se i mercati continueranno a picchiare duro sui BTp facendo volare il costo del debito italiano alle stelle e se le misure prese dal governo avranno effetti recessivi sull’economia. In Detto tra noi torniamo sul tema, qui ci limitiamo a dire che potremmo ritrovarci da qui a poco a dover mettere mano a nuove misure come una patrimoniale, un taglio alle pensioni o una ondata di privatizzazioni a prezzo di saldo. Insomma, si tratta di andare avanti a vista e sperare… e non è un caso che questo pessimismo si rifletta sull’Indice Soldi Sette sulla fiducia dei risparmiatori crollato da 100,7 di giugno a quota 80,1 di questo mese, i minimi di sempre, in una situazione di deciso pessimismo (l’indice va da 0, pessimismo nero a 200, massima euforia). Viene quasi da invidiare gli islandesi che hanno preferito ripudiare il debito delle loro banche e, non contenti, hanno pure messo sotto accusa i responsabili della crisi che ha colpito la loro valuta e incaricato alcuni cittadini di riscrivere la costituzione usando i social network per consultarsi col resto della popolazione. Che ne pensate? Un default dell’Italia che consentirebbe di evitare manovre lacrime e sangue sarebbe una soluzione alla crisi? Partecipate al nostro sondaggio sul sito www.altroconsumo.it/finanza. Nel frattempo, anche se i conti del Bel Paese sono al sicuro, portiamo il voto sulla sua affidabilità da ottimo a buono per tener conto delle difficoltà del contesto internazionale.
L’indice Soldi Sette è crollato: metà degli intervistati è pessimista sul futuro dei propri conti famigliari e un altro quarto non si attende comunque miglioramenti.