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Attenti: non è ancora finita

Data di pubblicazione  12 dicembre 2011
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Sembrava che, con buona pace del ceto medio italiano, il mercato gradisse la stangata targata Monti e, in un primo momento, il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi è calato. Il che faceva ben sperare. Ma sperare è un conto, illudersi è un altro.
Sembrava che, con buona pace del ceto medio italiano, il mercato gradisse la stangata targata Monti e, in un primo momento, il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi è calato. Il che faceva ben sperare. Ma sperare è un conto, illudersi è un altro. Gli avvenimenti successivi non hanno lasciato tregua e ben presto si è capito che non è ancora finita. Da un lato la Bce, avara di nuove iniziative di sostegno all’Europa, ha deluso. Da un altro lato il vertice europeo ha prodotto sì nuove misure per una più stretta integrazione tra gli Stati, ma non ha convinto i mercati. Oggi nessuno è più disposto a dar credito ai governanti europei, perché sa che molta acqua rischia di passare sotto i ponti prima che si faccia qualcosa. Le uniche vere notizie, per ora, sono che il 2012 sarà un anno di lieve recessione e che le agenzie di rating paventano una crisi sistemica e minacciano di levare il blasone della tripla A perfino al debito pubblico tedesco e a quello finlandese. In attesa di sapere che ne sarà di noi (al proposito pure il cammino della stangata Monti in Parlamento potrebbe riservare sorprese) continuiamo a suggerirvi prudenza nei vostri investimenti e vi confermiamo le strategie di difesa che vi abbiamo fin qui indicato: limitate al 20% del vostro portafoglio i BTp, scegliete quelli di lungo periodo e non disdegnate la scelta di titoli di emittenti ultrasicuri come la Bei.