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Zitto zitto...

Data di pubblicazione  27 gennaio 2012
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…il listino Usa si sta avvicinando ai massimi del 2011 e ha superato i livelli dei mesi che precedono immediatamente il crack Lehman. Il fatto che da noi le cose vadano in maniera del tutto diversa (vedi grafico), in una prospettiva eurocentrica, ci fa spesso vedere come mezzo vuoto il bicchiere che, per altri, è invece mezzo pieno.
…il listino Usa si sta avvicinando ai massimi del 2011 e ha superato i livelli dei mesi che precedono immediatamente il crack Lehman. Il fatto che da noi le cose vadano in maniera del tutto diversa (vedi grafico), in una prospettiva eurocentrica, ci fa spesso vedere come mezzo vuoto il bicchiere che, per altri, è invece mezzo pieno. Punti di vista? Forse, ma è incontestabile che questa lenta e inesorabile ascesa che va avanti da mesi abbia avuto una ulteriore spinta la scorsa settimana, quando il capo della Fed (la Banca centrale americana) Ben Bernanke ha detto con chiarezza che la Fed continuerà a mettere la sua mano santa per il sostegno dell’economia americana ancora per un bel po’ di tempo, con tassi bassi e liquidità facile. In Europa, ovviamente, le cose non sono andate così bene, almeno finché è durata l’era Trichet, ora pur in sostanziale continuità con il suo predecessore, Draghi sta facendo cose che assomigliano più da vicino a quanto fatto dalla Fed. A un mese dalla mega asta per cui ha concesso credito a basso prezzo alle banche di mezza Europa i titoli di Stato italiani sembrano essere usciti, almeno in parte, fuori dalle secche. Il fatto che, però, i tassi su scadenze più lunghe, non toccate, quindi, dalle mosse di Draghi, siano ancora su livelli elevati dice che in Europa la strada per migliorare gli umori è ancora lunga. Approfittate, quindi, delle azioni americane che vi consigliamo per cavalcare la ripresa e non dimenticate che pure le società europee presenti in tutto il mondo (molte quotate a Londra) possono approfittare di questi venti di primavera.

 

Se il listino di New York (in grassetto, base 100) è salito negli ultimi mesi, non così è stato per l’eurozona (linea sottile) in cui le incertezze restano ancora elevate.