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C’è chi tradisce con un bacio…

Data di pubblicazione  05 marzo 2012
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…e chi lo fa con un decreto. Il governo ha inserito nell’ultima versione del decreto del 24 febbraio una norma per cui il balzello sui risparmi dello 0,1% nel 2012 si applicherà anche ai conti di deposito.
…e chi lo fa con un decreto. Il governo ha inserito nell’ultima versione del decreto del 24 febbraio una norma per cui il balzello sui risparmi dello 0,1% nel 2012 si applicherà anche ai conti di deposito. Questo avviene alle spalle dell’articolo 47 della Costituzione che recita La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme. Ma avrà mai provato il governo Monti a capire che cosa si intende per incoraggiare il risparmio? Risparmio in quanto tale, eh, non in quanto speculazione! Al giorno d’oggi col carovita addirittura al 3,3% il risparmiatore avverso al rischio ha ben magre possibilità di consolidare almeno il valore di quanto accantonato in anni di fatiche. Sono esclusi, per esempio, i titoli di Stato tedeschi, quelli finlandesi, quelli francesi o le obbligazioni emesse dalla Bei che, al netto di tasse e spese, non rendono mai quanto l’inflazione italiana, e sono esclusi pure gli stessi titoli di Stato italiani che abbiano una scadenza anteriore al 2018. Restavano a disposizione alcune promozioni sui conti di deposito e, soprattutto, alcuni conti di deposito vincolati. E ora il governo intende alzare le tasse anche su questi. Va bene, non è un’imposta dello 0,1% a fare realmente la differenza, ma di questo passo il risultato è di invogliare tutti a rischiare la ghirba investendo in Borsa. Non che vi sia nulla di male, ma sarebbe bello che la scelta di prendersi dei rischi fosse libera e non obbligata.