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Piovono rane…

Data di pubblicazione  23 aprile 2012
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…ed è un brutto segno. Fa paura la Spagna, e non tanto perché nel 2012 e 2013 il suo deficit sforerà i tetti già fissati, ma perché, vista la situazione del Paese, con le banche in bilico e oltre un quinto della gente priva di lavoro, non si vede una luce in fondo al tunnel.
…ed è un brutto segno. Fa paura la Spagna, e non tanto perché nel 2012 e 2013 il suo deficit sforerà i tetti già fissati, ma perché, vista la situazione del Paese, con le banche in bilico e oltre un quinto della gente priva di lavoro, non si vede una luce in fondo al tunnel. L’ultima emissione di titoli di Stato iberici è andata a ruba, ma i tassi erano alti. Pure la Francia fa un po’ paura: è sotto elezioni e rischia un taglio del rating. E se tutto ciò non bastasse ora pare che traballi pure la tripla A dell’Olanda, Paese di cui nessuno aveva mai sentito parlare (e l’assenza di notizie era di per sé una buona notizia). E l’Italia? Il Bel Paese ci mette sempre del suo: sta lavorando per mettere i suoi conti in salvo, ma c’è il terrore diffuso che la cura da cavallo che si è autoimposta stecchisca il cavallo. L’Imu, ideata per mettere in salvo i conti pubblici, secondo alcuni si renderà responsabile di un crollo dei prezzi degli immobili del 20% da qui a fine anno, con effetti pesanti sulla ricchezza e, in definitiva, sui conti pubblici. Per fortuna anche nei tempi più duri qualcosa si muove: gli Emergenti continuano a crescere e pure gli Usa sono usciti dal fango (vedi grafico). Senza i tedeschi in casa, gli americani anziché tirare la cinghia, hanno continuato a spendere finanziati dalla Fed e sono riusciti pure a contenere il carovita. Inutile, allora, infilare la testa sotto le coperte in attesa che la grandine che gracida finisca, è molto più utile diversificare: grandi titoli con respiro internazionale nelle nostre tabelle azioni non mancano e alcuni meritano pure un acquisto.