Facebook per smanettoni
Data di pubblicazione 07 maggio 2012
Tempo di lettura: ##TIME## minuti
La discesa in Borsa di Facebook di cui si parla da mesi è imminente, forse addirittura il 18 maggio. Il valore della creatura di Zuckerberg è stimato sui 75 miliardi di dollari, meno dei 100 miliardi di cui si è parlato nei giorni scorsi, ma pur sempre troppo perché sia adatta al buon padre di famiglia.
La discesa in Borsa di Facebook di cui si parla da mesi è imminente, forse addirittura il 18 maggio. Il valore della creatura di Zuckerberg è stimato sui 75 miliardi di dollari, meno dei 100 miliardi di cui si è parlato nei giorni scorsi, ma pur sempre troppo perché sia adatta al buon padre di famiglia. Il prezzo sarà tra i 28 e i 35 dollari per azione, circa 20 volte il fatturato, uno sproposito se si pensa che Google oggi la pagate circa 5 volte i suoi ricavi. Come avevamo evidenziato settimana scorsa (Soldi Sette n° 979) perché un prezzo simile sia giusto occorrerebbe che il fatturato cresca alla bersagliera per tutti i prossimi anni, cosa di cui è lecito dubitare visto che con 900 milioni di utenti Facebook ha già inglobato buona parte degli utenti paganti del pianeta. Ciò detto l’esperienza insegna che offerte di grido come queste il primo giorno fanno un bel botto, per cui una scommessa ci starebbe (con Brunello Cucinelli è stata vincente). Peccato che dall’Italia non sia possibile aderire all’offerta e che l’esperienza passata insegni che i titoli tecnologici acquistati in Borsa subito dopo lo sbarco si sgonfino assai presto. Solo lo smanettone del trading che compravende azioni minuto per minuto può tentare una speculazione sperando che il titolo replichi la volatilità infraday della cinese Renren che in un solo giorno fece salti fino al 23% del suo valore, ma deve stare al pelo del titolo.