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100 miliardi non bastano!

Data di pubblicazione  11 giugno 2012
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Il crollo del settore immobiliare in Spagna e le forti sofferenze dei prestiti nel Paese iberico hanno aperto sotto i piedi dell’Europa una voragine dai contorni incerti, ma che secondo alcuni potrebbe richiedere una toppa di ben 100 miliardi di euro.
Il crollo del settore immobiliare in Spagna e le forti sofferenze dei prestiti nel Paese iberico hanno aperto sotto i piedi dell’Europa una voragine dai contorni incerti, ma che secondo alcuni potrebbe richiedere una toppa di ben 100 miliardi di euro. Il problema è, però, che Madrid quei 100 miliardi per turare la falla non li ha e deve chiederli ai partner europei, ma non vuole farlo direttamente. Teme, infatti, di essere costretta a manovre lacrime sangue come è capitato a tutti i Paesi che hanno ricevuto soldi dal fondo salvastati. Il tiraemolla non è di quelli da far dormire sonni tranquilli, ma alla fine se non sono arrivati i soldi, è comunque giunta la promessa di un salvataggio bancario all’interno di un compromesso che dovrebbe pure salvare la dignità di Madrid. Tutto bene? Tutti salvi? No, per nulla: è solo una nuova tappa in questa crisi che si sta prolungando troppo a lungo. In assenza di misure forti e concrete si rischia, nel migliore dei casi, di finire in un decennio perduto come quello vissuto dal Giappone negli anni Novanta e, nel peggiore, di vedere intaccata la credibilità del Bel Paese, ora che il crollo della Spagna lo espone in prima fila al fuoco dei mercati. Noi, dal canto nostro riduciamo ancora le azioni nei nostri portafogli a più breve termine e torniamo a consigliarvi alcune affidabili obbligazioni in corone svedesi per diversificare i vostri investimenti in Paesi sicuri.