…siamo tutti morti. Così sono soliti dire gli economisti. E così iniziamo a temere noi in tema di spending review (la revisione dei costi dello Stato nelle mani di Bondi). Man mano che il progetto di tagli alla spesa va avanti stanno affiorando i dettagli delle cose già fatte, le prospettive delle cose da fare e gli importi di quello che sarà fatto quest’anno. Risultano già portate a termine una serie di misure in cui o non si quantifica l’importo dei risparmi o si viaggia in termini di pochi milioni di euro, come i circa 22 risparmiati sul personale del governo, o i circa 34 spilluzzicati dalle province (su 4 miliardi di costi totali). Risultano ancora da varare le misure che toccano il cuore del problema. In particolare si è parlato di tagli alla spesa pubblica per ben 295 miliardi, ma si è subito detto che solo 80 di questi sono fattibili nel breve termine. Ci si sarebbe potuti accontentare, dopotutto è quasi due volte la finanziaria Amato del ‘92. E, invece, no: ancora una volta, dei tagli a breve solo 4,2 miliardi saranno fatti già nel 2012. Il risultato è, che se ci va bene questo autunno non ci alzano l’Iva come previsto dalla manovra di fine 2011, per il resto le cose resteranno così com’è. Massì, dopotutto Bondi ci ha messo un lustro anche per risanare Parmalat, poi finita, una volta salva, in mano ai francesi di Lactalis che, proprio in questi giorni, ne stanno “svuotando” la cassa. Speriamo che all’Italia vada meglio.
Nel lungo periodo…
Data di pubblicazione 04 giugno 2012
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…siamo tutti morti. Così sono soliti dire gli economisti. E così iniziamo a temere noi in tema di spending review (la revisione dei costi dello Stato nelle mani di Bondi).