Peso el tacòn del buso
Data di pubblicazione 24 settembre 2012
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Ci stavamo giusto domandando come poter mettere una toppa (tacòn) sul buco (buso) del bilancio della Rai che da qui a fine anno dovrebbe essere di 200 milioni.
Ci stavamo giusto domandando come poter mettere una toppa (tacòn) sul buco (buso) del bilancio della Rai che da qui a fine anno dovrebbe essere di 200 milioni. Che lo Stato abbia 200 milioni da devolvere a via Mazzini non è scontato. E allora abbiamo pensato: perché non li prende dalla Banca d’Italia? No, non con una rapina ai caveau di via Nazionale, tanto più che oramai la moneta è tutta elettronica e che probabilmente nei caveau non ci son rimaste che le tarme, ma approfittando del fatto che presto la Banca d’Italia dovrebbe trasferire alla Bce tutta la vigilanza. Ora sulle tre funzioni di Bankitalia la politica monetaria, se n’è andata a Francoforte da anni, quando sarà andata via pure la vigilanza non le rimarrà che gestire incassi e pagamenti delle amministrazioni statali. Dei circa 7.000 dipendenti che ha oggi gliene basterà giusto una manciata, come i meno di 2.000 della Bank of England. Visto che Bankitalia per i dipendenti ha pagato 819 milioni nel 2011, fatte le debite proporzioni con poco più di un quarto dei dipendenti risparmierebbe quasi 600 milioni l’anno di cui metà andrebbe allo Stato. Però a guardar quel che succede all’estero si rischia di dare brutte idee: se poi Bankitalia si ispirasse alla Banque de France? Lì i dipendenti sono 13.000 e costano 1,4 miliardi di euro l’anno. In questo caso la toppa che stiamo cercando di mettere ai conti Rai finirebbe per essere peggiore del buco.