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Data di pubblicazione  19 ottobre 2012
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Settimana dopo settimana ci siamo arrivati a questo miliare numero. Nel numero 1.000 abbiamo riassunto per te la storia della finanza italiana di questi ultimi vent’anni.

Settimana dopo settimana ci siamo arrivati a questo miliare numero. Nel numero 1.000 di Soldi Sette abbiamo riassunto per te la storia della finanza italiana di questi ultimi vent’anni. Non troverai gli aneddoti sui “salotti buoni” visti dal buco della serratura, le indiscrezioni su quanto succede nel Palazzo o i saliscendi, di questo o quel titolo, troverai il concatenarsi degli avvenimenti visti non solo, e non tanto, con la prospettiva, già di per sé innovativa, del “piccolo risparmiatore”, ma soprattutto il susseguirsi dei fatti elencati e analizzati per essere concretamente sfruttabili. Allora e oggi. Questo è quanto ci ha contraddistinto: non chiacchere, ma analisi e consigli pronti all’uso che hanno cambiato – e questo lo diciamo con orgoglio – il rapporto tra banche, assicurazioni, risparmio gestito, politica e te risparmiatore. Come ci siamo riusciti è un cammino lastricato da competenza e passione. Due caratteristiche che hanno segnato tutte le persone che in questi vent’anni hanno lavorato al tuo servizio. Alcune vivono quest’esperienza anche oggi, altre hanno imboccato strade diverse. Le une e le altre hanno trovato il successo professionale a riprova del loro personale valore. A tutti loro va un grazie. Anche per la passione con cui hanno affrontato le sfide che via via si profilavano. Sempre ci ha ispirato la voglia di essere i primi, i migliori. La volontà di essere utili. Un grazie va anche all’editore – la più grande organizzazione di consumatori italiana - che con lungimiranza, pazienza e coraggio ha permesso a quest’impresa di nascere e crescere. Il grande pregio è stato soprattutto di lasciarci liberi di dire quel che è, così com’è. Senza condizionamenti. Un atteggiamento che ci permette di essere unici visto che di piedi ne pestiamo parecchi, che non abbiamo peli sulla lingua e che l’editore, così come il direttore, pagano col proprio patrimonio e con la galera gli errori. Di questi ne abbiamo fatti pochi, e non per fortuna. L’ultimo ringraziamento va a te lettore che numero dopo numero ci hai letto, sostenuto, apprezzato. Grazie per aver creduto in noi. E mille di questi giorni ancora assieme.

                                                                                                   Vincenzo Somma