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Quei bond desaparecidi…

Data di pubblicazione  26 novembre 2012
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L’Argentina torna a far parlare di sé con lo spettro di un nuovo default.
L’Argentina torna a far parlare di sé con lo spettro di un nuovo default. Il rischio è più legato a un fatto tecnico che a reale incapacità di pagare, ma è sintomo di come Buenos Aires non abbia imparato a gestire i suoi debiti da Paese maturo e di come sia doveroso stare alla larga dai titoli argentini. Se li hai vendili! Tutta la faccenda parte dai bond desaparecidi, quelli in mano a chi non aveva aderito alla ristrutturazione del debito proposta da Buenos Aires. I fondi che hanno queste obbligazioni si stanno divertendo a far stare sulle spine la presidenta Kirchner. Per ora non hanno avuto denaro, ma si sono tolti la soddisfazione di far sequestrare una nave scuola della marina ormeggiata in Africa e, han convinto il giudice americano Griesa a ordinare il pagamento degli interessi arretrati anche ai bond desaparecidi. Finché Buenos Aires non lo fa il giudice ha vietato il pagamento delle cedole sulle obbligazioni uscite dalla ristrutturazione. Ma non solo: se una banca Usa provvede al pagamento per conto dell’Argentina rischia grane. Buenos Aires ricorrerà ancora, fino alla corte suprema Usa, ma la Kirchner rischia di trovarsi a un bivio: sganciare i soldi per i bond desaparecidi, o non pagare i bond ristrutturati e portare il Paese al default. La via è stretta, anche perché è previsto che per ogni euro in più che finisse nelle casse dei bond desaparecidi dovrebbe pagare un euro in più anche ai bond ristrutturati.