News L'opinione

Uno e mezzo

Data di pubblicazione  12 novembre 2012
Tempo di lettura: ##TIME## minuti

condividi questo articolo

Segnatevi questo numero: aiuta a capire il mondo in cui viviamo.
Segnatevi questo numero: aiuta a capire il mondo in cui viviamo. Un dollaro e mezzo è il reddito generato oggi nelle economie avanzate da ogni dollaro speso dallo Stato, almeno secondo il Fondo Monetario Internazionale. Non è sempre stato così: per 30 anni, fino al 2009, ogni dollaro di spesa pubblica ne ha, infatti, generato solo mezzo di ricchezza, come a dire che era buttato via. Solo negli ultimi tre anni le cose sono cambiate e questo denaro ha preso a fruttare, con buona pace di Frau Merkel che, con la sua austerità, rischia, quindi, di farci pagare ogni euro in meno di debito con un euro e mezzo di ricchezza (in meno). Il mondo sta cambiando? All’Fmi sono diventati socialisti? No, la crisi post subprime ha cambiato molte cose e in Paesi come gli Usa dove il costo del denaro è azzerato, non restava che la spesa pubblica a dare speranze. A chiudere gli anni ’30 ci pensò la guerra col costo di armamenti e soldati, ora in tempi di pace sfruttiamo altro. Ciò getta luce nuova sulle (poche) settimane che restano a Obama per disinnescare la combinazione di tagli alla spesa e tasse che rischiano di uccidere l’economia Usa. Ma ancora di più getta una luce nuova sull’Europa, così impegnata a ripetere come un mantra che il debito è male da non capire che la rigida dieta a cui si è messa rischia di ucciderla, soprattutto in quei casi in cui, come in Italia, il debito dello Stato non è altro che il risparmio dei cittadini acquirenti di BTp. Il fatto che la crisi ora inizia a lambire pure la Germania dà, però, la speranza che qualcosa cambi.