Il discorso del Re
Data di pubblicazione 03 dicembre 2012
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Il suo nome è King, Re appunto. Non è il marito della regina, ma baronetto sì. Sir Mervyn King è pure il governatore della Banca d’Inghilterra.
Il suo nome è King, Re appunto. Non è il marito della regina, ma baronetto sì. Sir Mervyn King è pure il governatore della Banca d’Inghilterra. E parla benissimo. Nel suo discorso di accompagnamento al fainascialstabilitiripoort – la relazione in cui la banca di sua Maestà, ogni sei mesi, dice al mondo come va e cosa si deve fare per mantenere stabile il sistema finanziario britannico – ha proclamato che... non crede ai bilanci delle banche. Cosa non lo convince? Le spese legali per lo scandalo del Libor – le banche che manipolavano il tasso alla base dei mutui per case e castelli – e le scorrettezze nella vendita di polizze agli sportelli! Tra risarcimenti e avvocati, i calcoli non li ha fatti Mervyn, ma i suoi scagnozzi, nei bilanci bancari britannici mancano tra i 20 e i 50 miliardi di sterline di spese. Le cifre sono da bancarotta se si riferissero a un solo istituto, ma visto che oltremanica le banche che contano sono 5, a cui se ne aggiungono una quindicina di piccine, il problema c’è eccome! Mervyn ha infatti aggiunto che la faccenda è capita solo da una parte del mercato e che necessita di misure immediate! Vabbé, ma a noi…? Se origini e dimensioni del problema sono noti, non c’è ancora chiarezza sul reale coinvolgimento dei singoli e dunque se la pezza che ci si metterà sarà cachemire o shetland. Noi ci aspettiamo enormi emissioni obbligazionarie convertibili. Le valuteremo caso per caso. Voi, per il momento, non acquistate più né azioni, né obbligazioni, di banche britanniche. Se ne avete, non vendetele, ma limitatevi a mantenerle. Stay tuned.