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Data di pubblicazione 13 gennaio 2014
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Il 2014 inizia con ottimismo. Le Borse sono scese a patti con il loro destino: sanno che la Banca centrale Usa stamperà sempre meno dollari e le doperà meno.
Il 2014 inizia con ottimismo. Le Borse sono scese a patti con il loro destino: sanno che la Banca centrale Usa stamperà sempre meno dollari e le doperà meno. Tuttavia sono anche più sicure della propria possibilità di farcela anche senza “aiutini” e sembrano intenzionate a crescere nonostante alcune ferite della crisi restino aperte. Semmai resiste un po’ di cautela e molti pensano che il 2014 non vedrà un balzo in avanti simile al 2013. Sottigliezze. Condivido temporaneamente l’ottimismo di fondo e osservo che se pure Wall Street deve restare la protagonista dei tuoi investimenti, le Borse dei Paesi emergenti, rimaste indietro lo scorso anno, potrebbero sfruttare l’occasione per recuperare un po’ del ritardo. E anche Piazza Affari potrà sfruttare questi chiari di luna per correre. Tuttavia non mi sento di abbandonare la cautela a cui ti ho abituato circa Milano. La crisi è roba vecchia, ma se è “percolata” nei conti delle soci età industriali e di servizi, non ha finito di farsi sentire nei conti delle banche dove è entrata pian piano, al seguito di debitori che non riescono a pagare. La disoccupazione è alta, non vedo perché chi non ha più soldi debba ora pagare i suoi debiti solo perché nell’aria c’è un refolo di crescita. Tanto più che presto arriverà la quarta trimestrale in cui d’abitudine sono riversate tutte le grane che non possono finire sotto lo zerbino. Non da ultimo i criteri per valutarne la solidità si stanno facendo più stringenti per le nuove norme UE e potremmo scoprire che qualche banca è meno sana del previsto. Temo sorprese, e visto che le banche a Milano sono le regine, resto cauto. Sei un buon padre di famiglia? Investi a Piazza Affari solo se puoi mantenere 20 anni il tuo investimento. L’azzardo ti brucia? A pagina 2 scopri come placare la tua sete.