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Toto-buco

Data di pubblicazione  04 maggio 2015
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Toto-buco
La Corte costituzionale ha bocciato lo stop agli adeguamenti all’inflazione delle pensioni più ricche deciso qualche anno fa dal governo Monti. Il motivo? La norma Salva Italia che lo prevedeva non illustrava nel dettaglio le esigenze finanziarie del governo e, quindi, non forniva una sufficiente pezza giustificativa della manovra. In altre parole la legge era scritta male. Fatto sta che dobbiamo attenderci un “buco” che rischia di sbarellare i conti pubblici e liquefa in un amen il tanto decantato “tesoretto”. In un mondo in cui i dettagli sono sempre vaghi è già partito il toto-buco con diversi miliardi di euro in palio: 5, 8, 9 anche 10 a seconda delle fonti. Come tapparlo? Il governo ci sta pensando, e mentre ci pensa un ministro si è affrettato a dire che non ci saranno nuove patrimoniali, perché lo scopo è abbassare le tasse e non alzarle. Buona l’intenzione, ma il gioco di parole sulle patrimoniali non rassicura. Il bollo sui conti di deposito e sugli investimenti è una patrimoniale, ma mai una volta che sia chiamato come tale. E così facendo restano sul piatto tutti i consueti timori: la disinvoltura con cui fin qui sono tassati i ricavi che tiri su dai tuoi investimenti (l’aliquota è salita al 26%) e pure quelli sulle pensioni complementari. Non da meno c’è la tranquillità con cui economisti vicini al governo han sempre trattato l’idea di una patrimoniale come una via da praticare per le emergenze. Tu continua a non mettere tutto su un conto di deposito (è il posto dove possono pescare con una patrimoniale lampo) e acquista anche bond. Noi continuiamo a scavare per trovartene di nuovi.

 
 
                                                                                           Vincenzo Somma
                                                                        direttore responsabile Altroconsumo Finanza