Senza rete
Qui da noi il capoccia della Bce Mario Draghi stampa euro a manetta, il che equivale a mettere acqua nel vino, mentre negli Usa la sua omologa Janet Yellen si prepara a rialzare i tassi, il che equivale a distillare del vino facendone un buon cognac. Tu tra berti del vino annacquato e gustarti un buon cognac che cosa preferisci fare? Immagino gustarti il cognac. E così fanno da tempo quelli che di investimenti ci capiscono: comprano dollari e vendono euro. Morale: il dollaro è salito un bel po’ da inizio anno e l’euro, di conseguenza, è sceso. Il rapporto di forza tra i due – centesimo più, centesimo meno – è oggi corretto per quelle che sono le potenzialità delle due aree economiche. Questo mi fa pensare che sta per venire il momento per disfarti dei dollari e passare a investire altrove. Insomma: siamo vicini al momento in cui il bicchierino di cognac rischia di diventare un bicchierino di troppo! Tuttavia ti ricordo anche che i mercati non sono dei precisini. Tutt’altro. Quando han preso la rincorsa, i mercati, faticano a fermarsi. Voglio dire che temo che l’euro rotoli ancora più giù rispetto al dollaro ma non so fino a dove. Mi ricordo che anni fa bastavano 0,85 dollari per fare un euro. Io questo lo tengo a mente, come tengo a mente che l’attuale cambio, 1,07, è “giusto”. Sono i miei riferimenti, ma per il resto, in queste acrobazie, sono senza rete. Passo al riepilogo. Primo. È quasi ora di uscire dal dollaro. Secondo. Non c’è modo di capire l’ora esatta, per cui ti farò uscire poco a poco. Terzo. Molto dipende dal tuo approccio agli investimenti: dalla loro durata e da quanto rischio ti vuoi prendere, cioè dai portafogli in cui ti sei riconosciuto. In alcuni casi li devi aggiustare già ora, in altri devi aspettare. Leggi qui sotto e le pagine 12 e 13.