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Si salvi chi può!

Data di pubblicazione  09 novembre 2015
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Si salvi chi può

E non saranno in tanti, almeno non tutti come è sempre stato di fatto fino ad oggi. Da gennaio si parte con il Bail-in, che si pronuncia beilìn e che vuol dire che se la tua banca fallisce anche tu ci rimetterai dei soldi! Ma come? Mi han detto che ora sono al sicuro! Sì, te l’han detto e l’han detto pure a me in Bankitalia – pregandomi di ripetertelo - quando qualche giorno fa sono andato a trovarli. Ed è pure vero, ma solo per quello che riguarda il tuo conto corrente e solo fino alla modica cifra di 100.000 euro (200.000 euro se l’hai cointestato con il/la tuo/tua consorte). Questa di 100.000 euro è, infatti, la somma che l’Europa dalla crisi cipriota in poi, ha considerato degna di tutela, e questa è la somma depositata sui conti correnti che le istituzioni europee faranno di tutto per coprire anche se viene giù un colosso come Unicredit o Banca Intesa, quindi una banca il cui crollo richiederebbe una finanziaria per pagare il dovuto a tutti i correntisti. Al di fuori di questo orizzonte, che comunque non è così ampio come sembra, siamo tutti chiamati a contribuire di tasca nostra. Obbligazioni bancarie, azioni, titoli al portatore, è tutta roba che finirà nel calderone del liquidatore e da cui trarremo le briciole. Qualcuno di voi dirà: ma era così anche in passato! Mica tanto. Formalmente non c’era nessun obbligo di salvataggio, ma di fatto nel Paese dell’aumma aumma si sapeva che lo Stato avrebbe poi rimborsato tutti (e tutti, molti via, avrebbero finanziato il salvataggio con le loro maggiori tasse). Con le nuove regole si farà alla tedesca: rigore! I bravi passano, chi sbaglia muore! Io ci vedo una bella differenza. Per cui, tu, scegli la banca come sceglieresti una casa, la macchina... la seconda moglie. Con oculatezza. In Detto tra noi ti do un aiutino: ho fatto la radiografia alle 38 banche italiane che più ti riguardano. Leggila.

 

 

 

 

 
                                                                                           Vincenzo Somma
                                                                        direttore responsabile Altroconsumo Finanza