In questi giorni ho commissionato un’analisi sulle principali banche mondiali per vedere qual è la loro affidabilità (
un assaggio è qui). Il risultato? La banca italiana più affidabile sta solo al trentaduesimo posto ed è Bnl, cioè una banca che di italiano ha mantenuto il nome, visto che, dopo l’acquisto una decina d’anni fa da parte di Bnp Paribas, è diventata francese “dentro”. Perché siamo così giù di classifica? Pensaci bene e vedrai che il problema è uno solo: abbiamo finito i soldi. Un po’ come accade al Milan per cui Berlusconi non caccia più gli euri di prima, così accade per il sistema Italia che è quanto mai privo di liquidi. E, infatti, un emblema bancario del Bel Paese, Monte Paschi, risulta tra le banche meno affidabili al mondo: sta al penultimo posto in classifica, sopra una banca greca (evvai) e sotto banche portoghesi (vabbè), russe (e vabbè) ma (pure) turche... La situazione del banco senese è infatti sempre più incerta (approfondiamo il perché a
pagina 4) sulla scia di fatti sempre nuovi che, visto il contesto in rapida evoluzione, ci hanno spinto a sospenderle il giudizio di affidabilità (oggi ha un
rating di 4 stelle su una scala di 5 in base ai dati di bilancio) per non dare blasoni di nobiltà, così, alla cieca. Anzi, ti ribadisco il consiglio fondamentale: vendi il titolo. Te lo dico da un bel po’ di tempo, ma poi capita sempre chi, pur di non vendere magari in perdita, non mi ascolta. E mi riscrive dopo tre mesi (e nuovi crolli del titolo) chiedendo il da fare. Ecco, evita di farti trovare in una situazione simile. Come evita di mettere i soldi in una delle nuove Banca Marche, Carife, Carichieti e Banca Etruria. Ci raccontano che la situazione è a posto. Sarà. Ma se non trovano un acquirente entro la mezzanotte del 30 aprile, o se non cambiano le regole, fanno la fine della carrozza di Cenerentola. Va che io te l’ho detto, non ti lamentare poi.
Vincenzo Somma
direttore responsabile Altroconsumo Finanza