Stretto, stretto
Te l’ho già detto più volte, l’ultima qualche settimana fa, e ora è pure l’Fmi – il Fondo Monetario Internazionale – che, per quanto non sia un fulmine di guerra, si è svegliato a dire che le compagnie assicurative di tutto il mondo sono a rischio. In un documento fresco di stampa mette, infatti, in guardia dai rischi relativi alla loro stabilità finanziaria. Hai letto bene: rischi di stabilità finanziaria, assicurazioni, tutto il settore... l’Apocalissi! Il motivo sta nell’azzeramento dei tassi offerti dai titoli di Stato un po’ ovunque nel mondo. Ora a te magari l’assicurazione ha promesso anni fa un bel 4% garantito. Erano i tempi delle vacche grasse in cui bastava comprare dei BTp e senza faticare si dormivan sonni tranquilli. Nessuno ai tempi di quella promessa del 4% andava a pensare che i rendimenti sarebbero scesi al punto da far terra bruciata di ogni pascolo. Oggi i prati si sono inariditi, le vacche sono morte, o moribonde, e le assicurazioni non sanno più che mungere per dare a te il tuo 4%. Quindi toccherà loro mettere mano al portafoglio e pagare di tasca propria. Ma paga oggi, paga domani, andrà a finire che anche il fieno messo via in cascina negli anni buoni finirà. È lo spettro lungo del fallimento. Ricordati di quel che è successo all’assicuratore americano Aig ai tempi della crisi subprime. Non fu una nuova Lehman solo perché se la nazionalizzò il governo Usa salvandola in zona Cesarini. E ancora ne stiamo tutti pagando il prezzo. Fin qui arriva – anche - l’Fmi e io ti rincaro la dose. Oltre al cambiamento nella struttura dei tassi di interesse, siam cambiati noi. In molti prodotti ci si trascina dietro l’idea, i calcoli, le riserve in bilancio di quando a settant’anni s’era decrepiti. Non è più così, campiamo di più. Molto di più. Anche qui gli assicuratori dovrebbero metter mano al portafoglio, ma... i loro costi aumenterebbero. I governi tacciono: più costi... meno tasse. Fai così: prima di farti una polizza vita, metti la mano al portafoglio e… tienitelo stretto!