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La fontana di Trevi

Data di pubblicazione  10 ottobre 2016
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La fontana di Trevi
Ti ricordì Totò che se la vendeva a quell’italoamericano dal nome improbabile? Decio Cavallo, si chiamava. Il titolo del film, invece, era probabilissimo: Totòtruffa ‘62! La gag mi è subito venuta in mente quando ho saputo che il nuovo BTp di durata cinquantennale (scadrà nel 2067) è andato... a ruba. A fronte di cinque miliardi di euro offerti sono arrivate richieste per ben diciotto miliardi di euro. Chi è il fessacchiotto di turno? Pochi i nostri – saggezza italica – ma tanti i fondi pensione e le assicurazioni estere. Hanno bisogno di titoli con scadenza lunga lunga per assicurarsi rendimenti certi a babbo morto, e quindi ne hanno approfittato. A me, non sembra un grande affare. Bontà loro. Chi guadagna è Totò, pardon, il Tesoro. I tassi spuntati sono un vero affare (per lo Stato): il 2,85% lordo, che è meno del 3,25% lordo che il Tesoro paga in media su tutti gli altri titoli. Qualche mese fa non sarebbe andata così bene e tra qualche mese… Mah? Fatti due conti: oggi i tassi che sborserà lo Stato per questo Bitipì cinquantennale sono poco più che una mancetta figlia di tempi in cui la Bce fa incetta di bond ovunque. Ora se tu hai ancora le braghette corte questo investimento lo puoi fare anche se non ti conviene, perché hai la prospettiva di tenertelo fino alla scadenza. Per quando avrai 60 o 70 anni. Ma se non sei in queste condizioni potresti trovarti nella necessità di vendere prima. E che succede? Dipende da come saranno i tassi in quel momento. Basta che questi salgano di un misero 1% ed ecco che il valore del Bitipì crolla del 23%: ci metti cento euro e te ne riprendi 77. E se qualcosa scatenasse una tempesta sui mercati come nel 2011? Bene con un balzo del 4% dei tassi il crollo del Bitipì in questione è un bel 55%: per ogni 100 che ne hai messi te ne ritrovi 45! Morale, i Bitipì cinquantennali lasciali comprare a Decio Cavallo.

 

 

 

 

 

 

 

 
                                                                                           Vincenzo Somma
                                                                        direttore responsabile Altroconsumo Finanza