News L'opinione

Una faccia, una razza

Data di pubblicazione  12 giugno 2017
Tempo di lettura: ##TIME## minuti

condividi questo articolo

UNA FACCIA, UNA RAZZA 

In Spagna Banco Santander si è comprato Banco Popular per un euro. Più che comprarsi il Banco, dovremmo dire che il Santander s’è pappato il Banco Popular. Un sol boccone, come un pesce: testa, lisca e squame. Tutto intero. D’altronde il Banco Popular era in crisi nera e la cosa si doveva fare. Alla svelta. Certo il Santander ci metterà un po’ a digerirlo e gli toccherà prendersi un digestivo da sette miliardi di euro di aumento di capitale per poterlo smaltire, ma intanto in Spagna hanno risolto il problema Banco Popular. Certo han lasciato sul lastrico gli azionisti e un bel po’ di obbligazionisti, ma molti meno che se non fosse intervenuto Santander. Ecco, così si fa. Da noi, invece, i tempi lunghi per risolvere il problema Monte Paschi stanno diventando ridicoli. Un anno fa veniva presentato il piano di salvataggio e... ancora qua siamo. Non capisco se qui in Italia siamo lenti o incapaci. O tutt’e due. Che nei conti di MPS ci sia un buco ancora più grande di quello che abbiamo immaginato finora? O sono semplicemente finiti i soldi? Cosa spiega tanta lentezza? Forse è solo la difficoltà a gestire le magagne sociali e politiche che ogni fallimento bancario comporta. Anche perché, se nel bail in alla spagnola i privati che ci hanno investito sono quelli che ci hanno rimesso dei soldi, in Italia la mano al portafoglio la deve mettere il contribuente. La devi mettere tu che non c’entri un tubo. Il motivo non detto? Le colpe da noi sono sempre anche delle istituzioni: i titoli si vendono sempre in modi un po’... Un po’ aumma aumma, spesso violando le regole, spesso all’insaputa di sceriffi e autorità di controllo. Ma intanto Banca d’Italia e Consob sono sempre lì. E ci costano. Anche loro. Per questo, poi, è meglio che sia lo Stato a farsi carico di tutto. Sennò è la rivoluzione. Consoliamoci, c’è una buona notizia. Piccola. Te la do io: ti confermo le stelle, quindi la solvibilità, di Santander consumer bank, la controllata italiana del Santander (tre per il gruppo, quattro per la sola capogruppo). L’operazione della casa madre non è tale da farle stordire i conti e quindi il rischio non è un motivo per starne alla larga. Ecco, il motivo per cambiar banca resta comunque… Santander non offre il conto di deposito più conveniente. Guardati attorno. Anche per Banca Intesa. Guardati attorno per sfuggire all’aumento dei costi dei suoi conti.

 

                                                                       Vincenzo Somma

                                                 Direttore responsabile Altroconsumo Finanza