Petrov
Data di pubblicazione 25 settembre 2017
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Era russo. Era nato a Vladivostock il 7 settembre 1939. È morto a maggio di quest’anno a Frjazino, una cittadina a 25 chilometri da Mosca. Della sua morte si sono accorti in pochi, ma se oggi siamo tutti ancora vivi e io sono qui a scriverti è per merito suo. Il 26 settembre del 1983, infatti, Stanislav Evgrafovič Petrov era in servizio nel bunker da cui i sovietici sorvegliavano i cieli per controllare che gli americani non sferrassero un attacco nucleare contro la patria del socialismo reale. Eravamo ancora in piena Guerra Fredda, quando Urss e Usa si guadavano in cagnesco e si sfidavano sotto i mari con i loro sottomarini e tenevano l’Europa divisa da una cortina di ferro. Ad un tratto il sistema di controllo satellitare iniziò a segnalare a Petrov prima uno e poi altri quattro missili nucleari americani in volo verso il territorio sovietico. Avrebbe a questo punto dovuto avvisare i suoi superiori e, chissà, forse scatenare una guerra nucleare da cui nessuno di noi sarebbe uscito vivo. Invece il nostro Petrov, armato di sano scetticismo verso le macchine, intuì che gli americani mai avrebbero sferrato un attacco nucleare con solo cinque missili. Ignorò l’allarme, e si limitò a segnalare un malfunzionamento del sistema. Il mondo era salvo. A me questa visione romantica con l’uomo che vince sempre e comunque sulle macchine non dispiace, però non sono così oscurantista da pensare che possiamo ignorare quanto il progresso ci sta portando a casa. Tra l’altro pare che uno dei padri di Siri (l’assistente di Apple che sta sugli iPad e sugli iPhone a cui puoi chiedere la qualunque) ha fondato una società che sta insegnando alle macchine a fare compravendite di azioni imparando dai propri errori. L’idea è quella di un fondo completamente automatizzato. È un mondo affascinante, al di là di ogni romanticismo eroico. Per questo ho pensato di passare sotto esame un po’ di società che si occupano di intelligenza artificiale, così da farti cavalcare questa ondata di innovazione che sta montando rapidamente. Purtroppo si tratta di titoli tutti quanti cari, ma uno di questi, l’israeliana Orbotech (43,43 dollari Usa, Isin IL0010823388), quotata a New York può meritare una scommessa, rischiosa, ovviamente. Vuoi saperne di più? Corri in Detto tra noi e anche tu potrai finalmente dire ne ho viste cose che voi umani…