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Fino allo 0,2%

Data di pubblicazione  16 aprile 2018
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Da una banca non mi aspetto certo un sentimentale: “finché morte non ci separi”, né un impegnativo: “fino alla fine del mondo”, ma un: “fino allo 0,2%” mi suona meschino. Zotico. Hai presente i fogli informativi delle banche quando si sconta alla clientela il bollo? Tempo fa la frase che disciplinava la magnanima elargizione che trovavi recitava: “nella misura pro tempore vigente”. Burocratica. Ma comunque tale da fare la sua porca figura in ogni contesto. Già, in ogni contesto. In quello d’oggi i banchieri devono aver annusato l’aria e capito che il rischio di un inasprimento del bollo è dietro l’angolo e così hanno cambiato la frase nei loro contratti. Oggi trovi scritto: “fino allo 0,2%”. Così quando l’imposta di bollo aumenterà, la patata bollente l’avrai in mano tu. Sì, perché l’imposta di bollo aumenterà. Come avrai certo notato finora non ho commentato i programmi elettorali dei diversi partiti. Ingenuamente pensavo bastasse, e avanzasse, la raccomandazione del vicepresidente della commissione Ue, Katainen, che, poco prima delle elezioni, invitava i politici del Bel Paese a dire la verità agli elettori. Sarà per via del nome, devono averlo preso per giapponese – è finlandese - e dunque pensato che la raccomandazione non li riguardasse, sarà per la dotazione vestibolare da mercante, tipica del politico nostrano, sarà che… ma i nostri con le frottole pre-elettorali c’han dato dentro assai. Purtroppo, però, i conti pubblici de noantri continuano a reclamare a gran voce attenzione ed è proprio di questi giorni una raccomandazione dell’Ocse – l’Ocse è per le politiche economiche europee quel che il Coni è per lo sport - che suona come una campana a morto per il tuo patrimonio. “Italiani, fate una patrimoniale!”, ha detto l’Ocse. Confermate dunque le mie paure. Quali paure? Primo, temo che saranno inasprite le tasse sugli immobili, magari rimettendo l’Imu anche sulla prima casa. Secondo, temo che, dopo aver tuonato per anni, inizino a piovere imposte sulle successioni, tagliando franchigie e alzando aliquote. Terzo temo l’aumento del bollo sul conto titoli. Che fare se tutto questo accade? Fuggire all’estero? Ho pensato al Portogallo, dove le tasse son basse, ma hic est caldo verde – una minestra maritata al risparmio. Lì si mangia male. Accetto suggerimenti: direttore@altroconsumo.it.

 

Vincenzo Somma

Direttore responsabile Altroconsumo Finanza.