Vive e lavora a New York. Per campare fa l’investigatore privato. In questo è meglio di Hercule Poirot, Sherlock Holmes e Charlie Chan. Almeno questo è il mio parere. Mi piace perché gli piacciono le orchidee rare, il cibo raffinato, la birra e perché dorme in un pigiama di seta giallo. Dicono enorme. Sì perché Nero Wolfe è fisicamente enorme. L’ho conosciuto attraverso lo sceneggiato della Rai che ne raccontava le avventure con Tino Buazzelli nei panni di Nero Wolfe e Paolo Ferrari in quelli di Archie Goodwin, il suo fido assistente. Andava in onda tanti anni fa, era in bianco e nero. Mi piacevano ancor di più i libri che ne raccontavano le gesta. Niente inseguimenti, nessuna scazzottata. Tutto si svolgeva nello studio della sua casa di arenaria della 35a strada in cui nella sua - enorme - poltrona Wolfe interrogava committenti, testimoni e colpevoli in pectore. Domande e riflessione. Al più un leggero inarcare delle sopracciglia. E quando le indagini arrivavano a un punto morto Wolfe vaticinava in modo ieratico: “Non resta che affidarsi alla più grande forza che ci sia al mondo: l’inerzia!”. E, così forse finirà anche per la situazione italiana che si affida alla speranza (o forse alla certezza) che le cose poi si risolvano da sole. Nel momento in cui ti scrivo non so né se, né che governo ci sarà e si profilano nuove elezioni in autunno. Poi ci sarà una maggioranza o di nuovo uno stallo? Chi lo sa? Niente governo, niente legge di bilancio, ma esercizio provvisorio. Niente nuove spese e niente nuove tasse salvo, salvo l’aumento dell’Iva che è già previsto dalle clausole di salvaguardia e che va ogni anno “disattivato” proprio con le misure d’autunno. L’esperienza di altri Paesi che non hanno formato un governo per mesi (Belgio, Spagna e Germania) sembra positiva. Ai mercati l’inerzia è piaciuta. Tu, però, non contarci troppo. Cogli l’attimo per liberarti dei titoli di Stato che ancora hai in mano. L’ho ripetuto tante volte, forse troppe, ma siccome ancora in questi giorni c’è stato chi mi ha scritto “non ho venduto i BTp, ora che faccio”, mi sembra doveroso ripeterlo. Non occorre fare default, basta che i mercati fiutino il ritorno alla lira. Non occorre che sia vero, basta l’odore per farti vivere la fragilità dei BTp. Questo è uno dei casi in cui l’inerzia non paga, non startene con le mani in mano: vendi!
Vincenzo Somma
Direttore responsabile Altroconsumo Finanza