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Piesse

Data di pubblicazione  11 giugno 2018
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Ora che governo è entrato nella pienezza dei suoi poteri è il momento di “battere cassa” e avanzare le nostre proposte per un’Italia migliore. Altroconsumo ha preparato il suo dossier con dieci richieste in evidenza. Aggiungo un P.S. in calce a questo dossier, il mio post scriptum, con le richieste dedicate ai problemi dei risparmiatori. Le vuoi sapere? Eccole! Primo: chiediamo al governo la compensazione per plusvalenze e minusvalenze indipendentemente dal tipo di investimento (oggi non è così, perché il Fisco non ti consente di compensare tutti i guadagni e tutte le perdite, vedi qui). Secondo: chiediamo che quando un investitore incappa in un fallimento il governo parifichi fiscalmente le perdite da titoli falliti alle normali minusvalenze e in più esenti i titoli di società in liquidazione dal pagamento dell’imposta di bollo. In terzo luogo chiediamo più attenzione per la vecchiaia dando la possibilità ai lavoratori dipendenti di aderire a qualsiasi fondo chiuso, non solo quello della propria categoria, ma conservando anche il contributo del datore di lavoro; garantendo le stesse agevolazioni fiscali anche a chi si costruisce la pensione con un investimento fai-da-te; rendendo più snelle le procedure di trasferimento da un fondo pensione all’altro; permettendo l’investimento in un fondo pensione a favore di un familiare anche quando non è a proprio carico. Quarto: chiediamo attenzione al risparmio dei più giovani, dando la possibilità di aprire un Pir per ognuno dei componenti della famiglia, minori inclusi (oggi ci sono limitazioni perché i redditi dei minori, soggetti all’usufrutto legale dei genitori, sono considerati come se fossero redditi del genitore e di Pir se ne può avere solo uno a testa). Quinto: gli azionisti devono essere tutti uguali, purtroppo capita ancora troppo spesso che gli investitori italiani non possano partecipare ad operazioni straordinarie (offerte pubbliche di acquisto, aumenti di capitale…) di società estere perché manca il prospetto scritto in italiano e così quella che dovrebbe essere una tutela (non far partecipare a operazioni su cui non si è adeguatamente informati) si trasforma in un danno, perché impedisce ai risparmiatori di far valere i propri diritti.

Vincenzo Somma

Direttore responsabile Altroconsumo Finanza