Altri sostengono che la “bolletta” fosse la ricevuta rilasciata dal monte di pietà quando andavi a impegnarci quel che avevi per cavarne denaro fresco. L’espressione suona antica e pertanto potrebbe essere più, o meno, la stessa anche dalle tue parti. Fammelo sapere, mi interessa: scrivimi a direttore@altroconsumo.it. Sia come sia, vuol dire che mancano e mancheranno soldi. In Detto tra noi vedrai le centinaia di miliardi di euro che i diversi Paesi stanno mettendo sul piatto per salvare le loro economie, e li potrai confrontare con il poco di cui l’Italia dispone, circa 25 miliardi (che magari salgono a 50, eh). Insomma, il nostro piatto piange e si capisce che siamo un Paese povero. E qui iniziano i dolori. Non solo abbiamo poco da spendere, ma da qui a sei mesi ci sono oltre 150 miliardi di euro di titoli di Stato che scadono. Andranno ripagati chiedendo altri prestiti. Poi ci sono i soldi per la cassa integrazione di tutte le aziende oggi ferme per decreto, c’è l’Inps che dice di avere in cassaforte soldi per i pensionati giusto fino a maggio, poi ci sono le spese per la sanità… Credo che ci sarà un momento in cui lo Stato verrà a battere cassa, se non altro per convincere i propri creditori di essere affidabile e quindi un soggetto meritevole a cui prestare nuovo denaro. La prima misura sarà l’Imu sulla prima casa? O forse, visto che tutte le tasse sulla casa varate nella scorsa crisi hanno ammazzato il mercato per anni, passeranno ad altre soluzioni? Ci sarà un aumento del bollo sul conto titoli? La misura non è certo risolutiva: son pochi spicci, rispetto ai bisogni che abbiamo. E, in più, non sono soldi che arrivano in un amen. Se c’è bisogno di contante spillato fresco che si può fare? La mia mente corre a 28 anni fa, alla notte tra il 9 e il 10 luglio. Il governo di Giuliano Amato si era riunito in ore buie e varò una manovra lacrime e sangue in cui, tra le altre cose, prelevava il sei per mille dai conti correnti degli italiani. Non ci fu possibilità di fuga per nessuno. La notizia, infatti, non venne divulgata un giorno prima come accade oggi, ma venne applicata quando gli italiani erano a nanna. Fine della storia triste di un paese in bolletta.
Vincenzo Somma
Direttore Responsabile Altroconsumo Finanza