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Di burro e di soldi

Editoriale

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Data di pubblicazione 06 luglio 2020
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I francesi dicono che non si può avere allo stesso tempo il burro e i soldi del burro. Da noi si dice che non si può avere allo stesso tempo la botte piena e la moglie ubriaca. 

Altrove che non si può mangiare sia l’uovo, sia la gallina, fraternizzare col diavolo e poi andare in paradiso… La saggezza popolare è unanime: ci sono cose su cui bisogna abbassare le pretese perché non le puoi avere. Però, quando vengono a venderti i Certificate a capitale garantito, fanno proprio leva su questo umanissimo desiderio di salvare capra e cavoli, ma ti stanno a fregà. Ti dicono che col Certificate prendi il rendimento, ma non il rischio. Ti dicono col Certificate sfrutti le minusvalenze passate (cioè non paghi le tasse). Ti dicono che col Certificate hai i tuoi soldi garantiti. Fosse davvero così! E invece no… diciamola giusta: ti rompono le scatole coi Certificate perché ci guadagnano. Un sacco. Anche il 5%! E sono soldi tuoi! Purtroppo (per loro) da che si sono diffusi gli Etf anche i costi dei fondi sono via via scesi e i poveri impiegati bancari, promotori finanziari e compagnia non hanno più modo di sbarcare il lunario se non con polizze vita e Certificate. Ma vediamo di sfatare i miti che ti ho appena citato. Primo: sono buoni per non perderti le minusvalenze pregresse; è vero, ma a patto che il rendimento non sia certo come fosse quello di un bond; deve dipendere da un qualche evento di mercato. Quindi può esserci, ma può anche non esserci. Aleatorio il rendimento, aleatorio il tuo risparmio fiscale. E poi mica sono solo i Certificate che si possono compensare. Secondo mito: se va bene ci guadagni, se va male non ci rischi nulla… Beh, li emette una banca, mica la Finlandia (dico Finlandia e non Germania sennò mi accusi di essere amico dei crucchi), per cui dire che siano privi di rischi non è proprio vero. E comunque la garanzia c’è solo se li tieni fino a scadenza: nel mezzo del cammin di lor vita sono quotati in Borsa e lì il prezzo sale e scende: se devi vendere in un brutto momento, son dolori. L’unica cosa certa con questi titoli è che se li acquisti in fase di sottoscrizione ci paghi fior di spese (anche il 5%). Se proprio (proprio) vuoi farti tentare da questi prodotti comprali dopo che sono finiti sul mercato, che non è scemo, e li prezza senza commissioni. E se ne salta fuori uno buono – finora non è mai successo - stai tranquillo: sarò il primo a segnalartelo.

Vincenzo Somma

Direttore Responsabile Altroconsumo Finanza