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Editoriale

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Data di pubblicazione 07 settembre 2020
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… no, questa volta non mi riferisco a Banca di Pisa e Fornacette che, ahimè, sembra ancora in alto mare con la sua nuova piattaforma, ma alle tue proposte su come impiegare il Recovery fund

Abbiamo iniziato a ragionarci in maniera approfondita. Prendi il tema dell’acqua. In Italia va perso in media circa il 40% di quanto trasportato negli acquedotti. La rete è un colabrodo, vecchia e bisognosa di investimenti. Questo è un tema su cui i soldi del Recovery fund potrebbero fare grandi cose. Certo c’è un problema: l’85% di queste società è un misto di pubblico e privato con ben 4 società quotate in Borsa (Acea, Hera, A2A e Iren), quindi mettere i quattrini del Recovery fund nel sistema idrico comporta un’attenta gestione di questa mescolanza tra pubblico e privato, ma si può fare molto. Quanti soldi ci vorrebbero? Per farci un’idea dei quattrini necessari prendiamo spunto dalla proposta di nazionalizzazione del settore già in Parlamento. Solo per risarcire le società dell’esproprio secondo alcune ricerche ci vorrebbero oltre 16 miliardi di euro una tantum e altri 6 miliardi l’anno se ne andrebbero per la gestione… E, attenzione, di questi circa 4 miliardi sono i soldi che se ne andrebbero ogni anno per investirci. Insomma, se vogliamo una rete moderna ed efficiente se ne andrebbero nel giro di 5 anni 46 miliardi di euro (cioè oltre 16 iniziali più 6x5). Quali sarebbero i vantaggi? Rispetteremmo i parametri europei e avremmo meno procedure di infrazione, poi ci sarebbero ogni anno quasi 3 miliardi e mezzo di metri cubi d’acqua risparmiata che a un euro e mezzo al metro cubo… sono un bel gruzzolo. E si può andare avanti... Hai suggerimenti sull’acqua? Mandameli a direttore@altroconsumo.it. Intanto, se hai dubbi sull’acqua del tuo lavandino falla analizzare (scopri come su www.altroconsumo.it/alimentazione/acqua/calcola-risparmia/analisi-acqua). In secondo luogo, puoi cercare di guadagnare qualcosa. In passato (l’ultima volta in AF n° 1350) ti abbiamo consigliato l’Etf Lyxor world water (40,85 euro; Isin FR0010527275) quotato a Milano che punta su diverse società attive nel trattamento e nella distribuzione di acqua. I consigli sono validi tutt’oggi. Puoi farci un pensiero. Fai solo attenzione che è una scommessa, quindi non è roba per il buon padre di famiglia.

Vincenzo Somma

Direttore Responsabile Altroconsumo Finanza