Una sensazione di inquietudine inizia a pervadere gli italiani, tanto più che dal punto di vista mediatico la paura di un ritorno del carovita offre spunti efficaci per il lavoro dei pubblicitari. I prezzi salgono e noi vi riempiamo di sconti, recitano i volantini dei supermercati. Ma c’è davvero da avere paura? Per noi no. Chiariamo un fatto: il carovita è in larga parte legato all’aumento dei prezzi delle materie prime, di quelle energetiche in primis. Dopo la pandemia, grazie anche ai vaccini, c’è stata la ripresa e tutti sono tornati a lavorare a pieno ritmo. Il risultato è stato una forte domanda di materie prime all’improvviso troppo scarse per bastare a tutti. Le leggi dell’economia hanno fatto il resto. Questa impennata dei prezzi, secondo la Bce, dovrebbe andare avanti ancora per un po’, ma nel giro di un anno si tornerà alla normalità con una inflazione non lontana dal 2%. È un dato in linea con le nostre attese. Certo, abbiamo parlato di 2%, non di prezzi fermi. L’epoca dei prezzi congelati, o in calo, è ormai tramontata. Ma questo 2% non deve fare paura: è una normalità che soddisfa perfino i più teutonici fautori del rigore. Ci sono fior di studi che dicono che un 2% di inflazione è segno di una economia sana. Ciò che, semmai, non è ancora tornato alla normalità sono i tassi d’interesse sui titoli di Stato, ancora sottozero. Significa che gli Stati oggi prendono in prestito 100 euro e domani ne restituiranno solo 99 che, grazie all’inflazione intorno al 2%, varranno (in termini di potere d’acquisto) circa quanti 97 euro di oggi. Un travaso di ricchezza da chi investe in titoli di Stato a favore delle casse pubbliche. A cascata le conseguenze per chi vuole investire in tutta sicurezza sono drammatiche. Se vuoi essere sicuro di recuperare il carovita sei costretto a prenderti dei rischi e a mettere nel motore del tuo portafoglio un mix di azioni e di bond ad elevato rischio. È quello che ti diciamo di fare se segui i nostri portafogli (li trovi su www.altroconsumo.it/finanza). Per non farti mancare nulla in Detto tra noi ti diamo qualche riflessione sia su perché non ci convincono i bond indicizzati all’inflazione, sia su quali potrebbero essere i titoli azionari in grado di sfruttare adeguatamente il vento del carovita di questi mesi per veleggiare più in fretta.
Alberto Pirrone
Direttore Responsabile Altroconsumo Finanza