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Spezie & condimenti

Editoriale

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Data di pubblicazione 13 dicembre 2021
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Lo abbiamo voluto, ci abbiamo creduto e ci abbiamo lavorato. E alla fine è arrivato! 

In questo numero vi presentiamo il modello di valutazione che d’ora in poi ci aiuterà a indicarvi i migliori settori azionari su cui puntare. Vale più la pena investire nelle utility o nelle banche? Sono meglio le azioni di società che producono automobili o quelle di chi commercializza prodotti di pulizia per la casa? Alle pagine 14 e 15 trovate tutte le risposte, alla base delle quali ci sono ancora loro, i rendimenti attesi dalle azioni e il rischio che dovete correre per ottenere questi rendimenti. Rispetto al passato siamo però andati ancora più in profondità, considerando anche gli umori del mercato e tenendo conto del fatto che i settori più promettenti possono proprio per questo apparire più cari degli altri e che, quindi, occorre “fare la tara” alle valutazioni. Bene, direte voi: arrivano nuovi consigli, nuovi prodotti da acquistare, ma come li concilio con i portafogli che consigliate? Non mi state dando troppa roba da acquistare? È venuto il momento di far chiarezza anche su questo punto. Usiamo la logica delle spezie e dei condimenti. Le strategie di portafoglio che vi diciamo di seguire sono la pietanza base di cui nutrire i tuoi investimenti. Sono il pane quotidiano, i carboidrati del piatto di pasta. Gli investimenti in fondi settoriali, le speculazioni su singole azioni, sono spezie e condimento, il pomodoro sulla bruschetta, il ragù che va a insaporire i maccheroni. A meno che il dottore non vi imponga una dieta in bianco, sono ciò che rende il cibo un piacere, ma non possono essere troppo abbondanti, o rischiate una cattiva digestione. Fatto 100 euro il vostro patrimonio, quanto va, quindi, dedicato ai carboidrati (i consigli delle nostre normali strategie di portafoglio) e quanto in condimenti (speculazioni, fondi settoriali, oro e quant’altro)? Diciamo che almeno 80 euro vanno assolutamente alle strategie di portafoglio e che i restanti 20 possono essere dedicati al resto (in finanza li chiamano investimenti satellite, rispetto a quello che è il nocciolo che sono detti investimenti “core”). Di questi 20 euro può essere dedicata alle speculazioni su singole azioni non più della metà (10 euro), il resto potete dedicarlo ad altro, per esempio ai prodotti settoriali che trovate in queste pagine, ma non solo. Avremo comunque modo di tornare ancora su questo discorso. Continuate a seguirci.

Alessandro Sessa

Direttore Responsabile Altroconsumo Finanza