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I prossimi 7 anni

Data di pubblicazione  24 gennaio 2022
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All’alba di un nuovo settennato viene spontaneo chiedersi che ne sarà dell’Italia da qui a qualche anno. 

È una domanda alla quale è molto difficile rispondere, ma che resta ineludibile. Veniamo da anni difficili, segnati da un lento declino economico, prima ancora che dal duro colpo della pandemia. Eppure, forse per la prima volta da tanto tempo, ci sono segnali di ottimismo. In primis ci sono i finanziamenti europei del Pnrr, una opportunità unica di modernizzare il Paese. Molti non avrebbero scommesso sulla capacità dell’Italia di fare i compiti a casa assegnati dall’Europa, ma è quanto sta accadendo. Poi, anche se purtroppo in questi giorni stiamo raggiungendo un picco di contagi, pure sul tema Covid ci sono segnali nuovi: il piano vaccinale e gli sforzi comuni ci rendono ottimisti sul fatto che gli effetti della pandemia saranno sempre meno impattanti e che stiamo prendendo misure sempre più adatte per conviverci. Per questi motivi non stupisce che, nonostante il debito pubblico italiano abbia raggiunto livelli mai visti, ci sia cauto ottimismo anche sui nostri conti pubblici. Come avrete modo di vedere in Detto tra noi, le agenzie di rating, cioè quelle società che valutano l’affidabilità dei debitori, sono meno preoccupate del nostro debito rispetto al passato. E un segnale di distensione viene anche dai Cds (le “polizze assicurative” sul default dei debitori), i cui costi sono su livelli contenuti. Aggiungete la crescita dell’inflazione (che fa bene ai debitori perché erode il poter d’acquisto dei loro debiti, di fatto limandoli) e vedrete che, a meno di mosse false, siamo più in grado di scommettere sul futuro ora di quanto fossimo tempo fa. È il momento di tornare ad acquistare BTp? La domanda sorge in maniera naturale, ma la risposta è, di nuovo… no! È ancora presto. Ma non lo diciamo perché non ci fidiamo. Se così fosse, per esempio, non vi consiglieremmo già da tempo i buoni postali per minori (vedi Detto tra noi) che sono garantiti dallo Stato. No, il motivo è che i BTp non fanno guadagnare abbastanza. Ci sono alternative migliori. Soprattutto di questi tempi in cui si va verso un rialzo dei tassi che potrebbe penalizzare i prezzi dei titoli con scadenza più lunga (i BTp che rendono qualcosa hanno, infatti, scadenza lunga), è meglio attendere e seguire le strategie che trovate tra le nostre pagine dedicate alle obbligazioni.

Alessandro Sessa

Direttore Responsabile Altroconsumo Investi