Eravamo convinti che in un mondo interconnesso la guerra non avrebbe avuto più possibilità di esistere, ma purtroppo così non è. Siamo ormai al secondo mese di un orrore che promette di non finire in tempi brevi e che influenza in maniera sempre più netta le nostre vite. Su questo il premier Draghi è stato chiaro: con una battuta fulminante e amara sull’uso dei condizionatori la prossima estate, ha chiarito che quanto accade in Ucraina ci tocca da vicino. In questo numero vi parliamo degli effetti della guerra sull’economia europea. Pensiamo non solo al rincaro dell’energia, ma anche all’aumento delle spese militari e al costo necessario al sostegno alle famiglie: tutto questo peserà sulle casse degli Stati. E visto che l’economia è un po’ come una coperta, e per quanto la strattoni e la tendi finisce sempre per non coprirti allo stesso tempo i piedi e il naso, diamo per scontato che gli effetti si faranno sentire anche sulle aziende europee, che si nutrono della crescita economica e che sono, quindi, destinate a patire. I loro prezzi di Borsa ne saranno penalizzati e, per questo motivo, le Borse dell’eurozona escono da tutte quante le nostre strategie d’investimento dove erano presenti con un peso del 5%. Potrete tornare a investire in Europa quando i falchi cederanno il passo alle colombe, ma fino ad allora dovrete spostare i vostri soldi altrove. Dove? Nei bond brasiliani che entrano, con un peso del 5%, in tutte le nostre strategie. Sappiamo di avervi parlato a lungo delle difficoltà del Brasile e che questa potrebbe apparire una mossa strana. La realtà, però, è che molta acqua è passata sotto i ponti e che, rispetto a un anno fa, il Brasile ha ritrovato credibilità grazie a una Banca centrale che ha fatto il suo dovere e ha alzato i tassi con aggressività, contrastando l’inflazione e spingendo il real, che approfitta anche del rincaro delle materie prime di cui il Brasile è grande produttore. Ma soprattutto, oggi i tassi sono così alti che è uno dei pochi Paesi in cui battono anche il carovita (da noi non è così, l’inflazione si mangia le cedole dei bond). In attesa che l’orrore in Europa finisca, i vostri soldi potranno, quindi, trovare un esilio dorato in questa terra.
Alessandro Sessa
Direttore Responsabile Altroconsumo Investi