Settimana scorsa Elon Musk, il patron di Tesla, in uno dei suoi ormai famosi tweet ha commentato i bassissimi tassi di natalità italiani dicendo: se questo trend continua l’Italia non avrà più gente. Dal racconto drammatico di un futuro terribile uscito dalla penna e dal genio di Margaret Atwood alla realtà di un’Italia che si spopola, il salto è davvero così breve? Chi vede nell’impronta ecologica dell’uomo una ferita per il nostro Pianeta probabilmente non si pone troppo questo problema, o forse se ne rallegra addirittura, ma per tutti gli altri la scarsa natalità, se non sarà compensata neppure dai flussi migratori, rischia di essere un grosso problema. Molto prosaicamente avremo una popolazione in media molto più anziana di quella attuale e questo non sarà una passeggiata, né per i servizi sanitari che saranno da erogare, né per la sostenibilità del nostro sistema pensionistico in cui, ricordiamolo, le pensioni sono pagate dalla popolazione ancora in età da lavoro, per cui le cose vanno bene finché ci sono molti giovani e pochi anziani, ma iniziano ad andare a rotoli quando gli anziani superano i giovani. E il risultato sono pensioni misere. Non è, quindi, un caso che da tempo vi consigliamo di farvi una pensione integrativa, e anche in questo numero vi parliamo di un fondo pensione chiuso (Priamo). Ma la pensione non è l’unico problema. La vecchiaia porta con sé un numero di acciacchi crescente; in particolare l’udito cala e la vista si annebbia. Questo non è solo un problema italiano, ma mondiale, ed è, in sostanza, uno di quelli che i venditori di prodotti finanziari chiamano macro trend, termine che ha un sicuro effetto marketing e il pregio di farci capire l’inevitabilità del destino. In Detto tra noi abbiamo deciso di fare una indagine sulle società che potrebbero approfittare del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, vuoi perché producono e vendono apparecchi uditivi, vuoi perché producono e vendono lenti per la vista. Ritroverete nomi che già conoscete e ne scoprirete di nuovi. Senz’altro potrete cogliere interessanti occasioni per rendere, se non altro, meno distopico almeno il futuro del vostro conto in banca.
Alessandro Sessa