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Data di pubblicazione  27 giugno 2022
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Eppure la guerra in Ucraina va avanti. Gli schieramenti sono inchiodati sulla linea del fronte da giorni, senza sostanziali progressi né da una parte, né dall’altra. Come se questo non bastasse, le tensioni tra Mosca e l’Occidente continuano a crescere. 

La situazione difficile di Kaliningrad, l’exclave russa circondata da Paesi Ue che ora si trova parzialmente isolata via terra dalla Russia per effetto delle sanzioni UE, fa temere incidenti di percorso. Se gli effetti del perdurare della guerra saranno senz’altro catastrofici per Mosca la cui ricchezza nel 2022 subirà un crollo verticale, non saranno comunque particolarmente leggeri neppure per le altre economie. Testimonianza ne è che in questi mesi le Borse hanno perso terreno, con alcuni settori in crisi nera. Uno fra tutti è quello bancario europeo, che si nutre dell’andamento dell’economia del vecchio Continente, l’area economica oggi più sotto pressione, perché è la più vicina al fronte ucraino. Ma è inaspettatamente andato male pure il settore tecnologico, penalizzato dalle attese di un rialzo dei tassi, fenomeno che la guerra ha contribuito a rafforzare. Il conflitto ha, infatti, dato una spinta all’inflazione al punto che le Banche centrali sono state costrette ad agire per frenarla, rialzando i tassi. Rialzare i tassi, infatti, è il loro modo per gettare acqua fredda sui prezzi roventi, ma è una doccia gelata anche per l’economia, che rischia di prendersi un raffreddore. In questo contesto, però, voi non dovete farvi prendere dal panico. A breve triboleremo, ma il rialzo dei tassi equivale a frenare un treno in corsa prima di una curva; mantiene l’economia sui binari e ci garantisce un futuro migliore; il tempo è, dunque, vostro alleato. In secondo luogo ricordatevi di ripartire i vostri soldi senza concentrarli troppo in alcuni mercati o titoli. Ma questo sono sicuro che lo fate già se seguite le nostre strategie di investimento. In terzo luogo investite in oro (come e quanto lo trovate in Detto tra noi). Infine, è vero che i conti deposito hanno rendimenti magri, ma se non siete sicuri di poter tenere i vostri soldi investiti abbastanza a lungo da superare la fase che stiamo attraversando, restano imprescindibili per costruirvi un cuscinetto di liquidità per emergenze. Ecco perché non abbiamo mai smesso di parlarvene a pagina 13 anche quando non rendevano quasi nulla.

Alessandro Sessa

Direttore Responsabile Altroconsumo Investi