La fine delle restrizioni legate al Covid-19 aveva dato speranze, facendo da volano al settore servizi e migliorando il mercato del lavoro, ma la ripresa che ne è nata non è stata priva di conseguenze. La fiammata dei prezzi è sotto gli occhi di tutti e in questa fase la Banca centrale europea può solo alzare i tassi. Di conseguenza tornano le tensioni sui titoli di Stato, ma soprattutto le famiglie devono fare i conti con i tassi Euribor (quelli alla base di milioni di mutui a tasso variabile) che stanno tornando su livelli che non si vedevano da anni. Siamo di fronte a una enorme minaccia per il potere d’acquisto delle famiglie europee, a cui si aggiunge il rischio che il prossimo inverno il gas scarseggi. In questo contesto il margine di manovra della Bce è limitato e ci sono elementi che destano preoccupazione: la transizione verso fonti di energia rinnovabili durerà decenni, la popolazione europea è anziana e molto indebitata, mentre l’industria europea è poco presente nei settori che domineranno il futuro. Con queste prospettive i prezzi attuali della maggior parte dei titoli europei non giustificano più un investimento e, da questo mese, dopo le azioni che ne erano uscite qualche tempo fa, anche i bond in euro ad alto rendimento dicono addio alle nostre strategie di investimento (i prodotti con cui ci avete investito passano da acquista a mantieni). Al loro posto acquistiamo azioni cinesi (vedi pagine 14-16). La Cina, infatti, vive una fase molto diversa. Dopo essere stata alla finestra nel periodo della pandemia, con l’obiettivo di crescere del 5,5% nel 2022, nonostante i numerosi lockdown della primavera, Pechino intende spingere il pedale della crescita abbassando alcune tasse, offrendo aiuti fiscali e incentivi di ogni genere, facendo investimenti industriali e tenendo bassi i tassi ufficiali. Dobbiamo certo scordarci i fasti del passato e sul piatto rimangono molte sfide da affrontare, dal settore immobiliare, all’indebitamento, alle tensioni con Washington. Ma in assenza di migliori prospettive economiche altrove nel mondo, la Cina diventa oggi una meta per i vostri soldi, ai quali non rimane (per il momento) che mettersi sulle orme di Marco Polo.
Alessandro Sessa