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Il falò del benessere
4 mesi fa - lunedì 3 ottobre 2022Significa che il benessere di tutti noi è in pericolo. L’inflazione a questi livelli vuol dire forte calo del potere d’acquisto delle famiglie, erosione della ricchezza accumulata col risparmio, benessere che viene bruciato in un falò. Per tentare di porvi un freno le Banche centrali stanno alzando i tassi d’interesse, quello che un tempo si chiamava il costo del denaro, che è il principale strumento a loro disposizione per gettare acqua sul fuoco. Come in un gioco di canali e di mulini, quest’acqua dovrebbe percolare anche nelle offerte delle banche commerciali e arrivare prima o poi a soddisfare anche la sete di rendimenti dei risparmiatori. Purtroppo è un processo molto lento, che sta prendendo più tempo del dovuto. I tassi sui conti di deposito stanno salendo, ma in ritardo rispetto a quelli della Banca centrale europea e lo fanno piano piano, anche se questa settimana, come vedrete in Detto tra noi, si iniziano a vedere i primi risvegli con le prime offerte al rialzo. È una buona notizia, ma non basta a mettere al sicuro i vostri soldi. L’inflazione è ancora più alta di quanto potete prendere da un conto di deposito e quindi anche le migliori offerte non sono sufficienti a placare le fiamme. Continuate a usare i conti di deposito solo per investire la vostra liquidità a brevissimo termine, cioè per qualche mese, mai più di sei. Non fatevi tentare da offerte che vincolino i vostri soldi più a lungo (è probabile che un domani arrivino occasioni migliori, occasioni che vincolandovi oggi finireste per perdere). Se investite pensando a un domani non troppo vicino, il cosiddetto lungo periodo che equivale ad alcuni anni (se va male anche pure più di 10), non potrete fare a meno di avere in tasca delle azioni. Ciò vorrà dire subire alti e bassi, ma non avete alternativa. Quante azioni dovrete avere? Dipende da quanto siete disposti a salire sull’ottovolante: le nostre strategie di investimento ne prevedono da un minimo del 30% sul totale del vostro portafoglio (nel caso della strategia Difensiva per l’investitore più prudente) fino a un massimo del 75% (investitore Dinamico). L’importante, però, è muoversi e non restare paralizzati per la paura, perché con l’inflazione alta i soldi che stanno fermi si bruciano.
Alessandro Sessa
Direttore Responsabile Altroconsumo Investi