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Tra due fuochi
2 mesi fa - lunedì 28 novembre 2022
Son tempi difficili per la Banca centrale europea: da un lato l’economia non dà segnali confortanti e avrebbe bisogno di nuovi stimoli, ma dall’altro il galoppo del carovita non permette di essere accomodanti e di abbandonare le strette monetarie.
Fra questi due fuochi, la Bce che farà? Nonostante possano azzoppare la crescita, i rialzi dei tassi ufficiali proseguiranno ancora per qualche mese (si parla di marzo 2023), poi bisognerà affrontare anche la questione del rientro di bilancio. Di cosa si tratta? In parole povere, la Bce deve alleggerire le proprie casse di tutti i titoli di Stato che ha comprato a man bassa negli ultimi anni per “pompare” liquidità nel sistema e sostenere la crescita. Ora tutta questa liquidità va drenata per evitare che, continuando a circolare sul mercato, faccia aumentare ancora di più i prezzi (quindi l’inflazione, già elevata). E per effettuare questo “drenaggio” la Bce ha, sulla carta, due strade. La prima, più aggressiva, è vendere i titoli che ha in portafoglio, senza aspettare la loro scadenza. L’altra, più morbida, prevede che la Bce si limiti – si fa per dire – a non acquistare più nuovi titoli per sostituire quelli che, man mano, scadono. La scelta della Bce, salvo sorprese, è di procedere con l’approccio soft, ma questo non esclude affatto impatti rilevanti: non vende, è vero, ma smetterà di acquistare, e il venir meno dei suoi acquisti peserà al ribasso sulle quotazioni dei titoli di Stato, i cui prezzi si muovono alla ricerca di un equilibrio tra domanda e offerta né più né meno di quel che succede con qualunque prodotto che trovi al supermercato. L’aspetto positivo di tutto questo è che prezzi più bassi vogliono dire rendimenti più alti. I tassi dei prodotti sul mercato – che si tratti di titoli di Stato, obbligazioni o conti deposito – si stanno muovendo al rialzo già da ora sulla base di queste aspettative e continueranno a farlo, con tutta probabilità, anche dopo che la serie di rialzi dei tassi ufficiali della Bce sarà finito. Più volte vi abbiamo messo in guardia dal “far indigestione” di bond e conti deposito – l’equilibrio di portafoglio deve rimanere il vostro faro, sempre e comunque – ma allo stesso tempo continuiamo a setacciare il mercato per offrirvi nuove occasioni. Non a caso, anche questa settimana in Detto tra noi trovate novità sia per i conti deposito, sia per le obbligazioni. Buona lettura.
Alessandro Sessa
Direttore Responsabile Altroconsumo Investi