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Avanti, con giudizio
10 mesi fa - lunedì 5 dicembre 2022Ha pensato di proporre un patto al contribuente che ha investito in strumenti di risparmio gestito come i fondi comuni e gli Etf: tu mi paghi subito, sull’unghia, le tasse sui guadagni che hai fin qui avuto (anche se sono del tutto teorici e solo sulla carta perché non ha ancora venduto i tuoi fondi) e io, anziché chiederti un contributo pari al 26%, mi limito a chiedertene uno del 14%. Questa forma di tassazione agevolata è solo una delle proposte fiscali presenti nella manovra che è ora allo studio del Parlamento. Si chiama affrancamento e, se venisse approvata, potrebbe portare nelle casse dello Stato oltre 400 milioni di euro nel giro di pochissimo tempo. Di buono c’è che chi investe in fondi, in genere penalizzato dal fisco, visto che non può portare in detrazione le perdite passate sui suoi guadagni in fondi, ha la possibilità di una piccola rivincita su tutti gli altri investitori. Il problema, però, è, come al solito, nei dettagli. Se pure lo sconto sulle tasse sembra una ghiotta opportunità non è detto che poi, nei fatti, convenga sempre e comunque. Ci sono diversi casi in cui potrebbe rivelarsi un boomerang. Uno tra tutti è quello di un calo dei mercati nel 2023, per cui finireste con l’aver pagato le tasse su guadagni che poi si sono volatilizzati. Certo, prima o poi le Borse salgono sempre, ma intanto vi ritrovate ad aver pagato, con soldi prelevati direttamente dal vostro conto corrente, tasse su guadagni che chissà quando realizzerete. Una situazione in netto contrasto con il vecchio adagio per cui per morire e per pagare le tasse c’è sempre tempo… E questo non è l’unico caso spinoso che abbiamo individuato: in Detto tra noi trovate una analisi con i dettagli delle altre possibilità. Ora noi non sappiamo se la norma sarà approvata dal Parlamento così come è stata disegnata o se verrà modificata, ma una cosa ci pare di poterla dire già da ora: di fronte a proposte che appaiono allettanti non si può restare immobili, occorre andare sempre avanti e studiare bene le carte in tavola. Sempre più avanti, ma con giudizio.
Alessandro Sessa
Direttore Responsabile Altroconsumo Investi