È una dinamica che in qualche modo ci salva dal passato e ci spinge a guardare avanti. Questo discorso vale anche per le società farmaceutiche. Il Covid-19 aveva portato sotto i riflettori tutte le aziende che si sono occupate di vaccini, farmaci antivirali e tamponi, ma con il venir meno dell’emergenza il loro ruolo sta diventando via via meno centrale. Allo stesso tempo, stanno piano piano tornando alla ribalta altri temi e problemi classici legati alla salute. In primo luogo quello dell’invecchiamento della popolazione, che in alcune aree avanzate del mondo come il Giappone e l’Europa si fa sentire in maniera molto preoccupante. Al di là del calo demografico e del tema pensioni (ne parliamo in Detto tra noi), a essere rilevante è proprio il problema di garantire una vecchiaia sempre più autonoma e dignitosa al gran numero di baby boomer che sono oramai giunti alla terza età. E questo impone cure sempre più adeguate e investimenti imponenti sulla sanità, sia pubblica sia privata. Così come assume importanza la commercializzazione di nuovi medicinali e la scoperta di nuove molecole. Questo ci fa pensare che, anche nel periodo post pandemico, le aziende del settore farmaceutico (e in particolar modo molte di quelle europee) continueranno a restare al centro dell’attenzione e ad attirare nuovi investimenti. Per questo motivo, unito al fatto che si tratta comunque di beni di prima necessità e dunque poco soggetti ad alti e bassi nelle vendite, riteniamo che si tatti di un settore difensivo che può essere consigliato anche in momenti di incertezza sui mercati come quello attuale. In Detto tra noi troverete una carrellata su circa trenta società europee che producono farmaci, alcuni sono consigli d’acquisto che già conoscevate, altri sono nuovi. è solo la prima di una serie di puntate che abbiamo pensato di dedicare all’invecchiamento della popolazione. Non perdetevi le prossime.
Alessandro Sessa
Direttore Responsabile Altroconsumo Investi